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Epatite C: in Italia il virus eliminato nel 96% dei pazienti

Infettivologia Redazione DottNet | 07/05/2019 10:49

Iss, raggiunto l'obiettivo Oms con la riduzione del 65% dei decessi

Sconfiggere l'epatite C è davvero possibile. Le terapie con farmaci ad azione diretta anti-Hcv eliminano completamente il virus in oltre il 96% dei pazienti trattati. "L'Italia ha raggiunto così il primo obiettivo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) dell'eradicazione dell'Hcv: quello della riduzione del 65% delle morti collegate all'epatite C", ha commentato il direttore del Centro nazionale per la Salute Globale dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) Stefano Vella (nella foto).

"Stiamo andando verso il raggiungimento degli altri obiettivi Oms di eliminazione dell'Hcv - ha aggiunto - a patto di mantenere alto il numero dei pazienti trattati". "L'Italia, con oltre 180 mila trattamenti, può vantare una delle più vaste esperienze in questo ambito.

Non è ancora finita però, esiste ancora un importante sommerso fatto di persone che non sanno di avere l'infezione e che devono essere avviate al trattamento", ha detto il presidente della Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali (Simit) Massimo Galli. Dei risultati della terapia si discuterà domani all'Iss nel convegno organizzato dalla Simit e dall'Aisf, l'Associazione italiana per lo studio del fegato. Durante l'incontro sarà presentato lo studio Piter, la piattaforma nata per studiare l'effetto del trattamento dell'infezione con farmaci antivirali ad azione diretta (Daa).

"Con questi risultati siamo andati anche oltre l'obiettivo che ci eravamo prefissati, poichè grazie all'efficacia dei farmaci possiamo dire che il controllo completo del virus avviene nel 98% dei casi", ha sottolineato Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit. Tuttavia, per eliminare totalmente il virus è fondamentale mantenere alto il numero delle persone in terapia con uno screening mirato su particolari gruppi a rischio: dai tossicodipendenti che fanno uso di droghe per via endovena, ai detenuti, omosessuali, chi fa piercing e tatuaggi in ambienti non sufficientemente sterilizzati. Esiste infatti una percentuale del 20% di persone, secondo i dati raccolti dall'Aisf che sono portatori del virus ma non lo sanno: dai 120 ai 150 mila infetti inconsapevoli. 

"Prima ancora di questo risultato - ha sottolineato Andreoni - l'Oms aveva inserito l'Italia tra i 12 Paesi in linea con i parametri per l'eliminazione del virus. Oggi l'obiettivo raggiunto è ancora più interessante se pensiamo che negli ultimi anni il nostro Paese registrava l'1% della popolazione affetta dal virus Hcv: come dire da 600 mila a 1 milione di persone infette, il doppio rispetto alla Francia, per esempio". "Raggiungere gli obiettivi attesi dall'uso di farmaci antivirali - ha concluso Loreta Kondili, responsabile scientifico della piattaforma Piter - è legato non solo alla loro elevatissima efficacia e all'ottimo profilo di sicurezza, ma anche allo sviluppo di ricerca appropriata per valutare il loro impatto sulla vita reale in un contesto epidemiologico come quello italiano, che ha mantenuto il primato di alta prevalenza in Europa per l'infezione da Hcv".

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