Le più frequenti sono quelle respiratorie, seguite dalle batteriemie, le infezioni del tratto urinario, e le infezioni del sito chirurgico
L' 8% dei pazienti negli ospedali per acuti in Italia ha contratto una infezione legata all' assistenza, per un totale stimato di più di mezzo milione di pazienti all' anno. Le infezioni più frequenti sono quelle respiratorie, seguite dalle batteriemie, le infezioni del tratto urinario, e le infezioni del sito chirurgico, secondo i dati più recenti di uno studio di prevalenza europeo. Lo ricorda l' Istituto superiore di sanità che sostiene la campagna, 'Save lives: Clean Your Hands', lanciata l' Organizzazione mondiale della Sanità in occasione della Giornata internazionale del lavaggio delle mani il 5 maggio. Obiettivo: garantire condizioni di salute migliori, prevenire e controllare le infezioni, aumentare il benessere per tutti.
Uno studio dell' Ecdc, continua Pantosti "ha stimato che le infezioni 'da assistenza' sono responsabili di più morti di quelli causati da tutte le altre malattie infettive sotto sorveglianza europea. Questi dati dimostrano come queste malattie rappresentino uno dei problemi principali per la sicurezza del paziente e la necessità di interventi mirati in tutti gli ospedali. E' stato stimato che almeno la metà delle infezioni legate all' assistenza sono prevenibili applicando procedure adeguate. L' igiene delle mani, insieme all' igiene ambientale e al corretto uso degli antibiotici (stewardship antimicrobica) sono i pilastri per la prevenzione e il controllo delle infezioni legate all' assistenza" . L' igiene delle mani, che è senz' altro il fattore più importante secondo l' Ocse (Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica) "è anche il provvedimento a più basso costo e quindi il migliore investimento. Pertanto è estremamente importante l' iniziativa dell' Oms di questa campagna globale di sensibilizzazione del personale sanitario sulla corretta igiene delle mani come mezzo per salvare vite umane. Questa campagna deve essere sostenuta e diffusa da tutti", conclude l' esperta.
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