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In Emilia Romagna decolla la farmacia dei servizi: ecco come

Farmacia Redazione DottNet | 14/03/2019 17:02

Sottoscritto il protocollo d'intesa in tema di distribuzione dei farmaci, assistenza integrativa e di farmacia dei servizi, per gli anni 2019 e 2020

La Regione Emilia-Romagna, tra le prime a muoversi in questa direzione, punta sul modello della 'farmacia dei servizi' e lo fa sottoscrivendo, con le associazioni di categoria dei farmacisti convenzionati, il 'Protocollo d' intesa, in tema di distribuzione dei farmaci, assistenza integrativa e di farmacia dei servizi, per gli anni 2019 e 2020'. Più prestazioni dirette; progetti per i pazienti con patologie croniche; nuove modalità di erogazione dei farmaci, anche attraverso l' identificazione di farmacie di fiducia e la consegna a domicilio ai pazienti più fragili, e nuovi servizi per un' assistenza di prossimità, quindi vicina alle persone e capace di rispondere alle loro esigenze. Soprattutto nelle aree lontane dai centri abitati, come quelle rurali e montane, e nei comuni più svantaggiati in termini di offerta di servizi sanitari.

Questi i capisaldi dell' accordo. A presentarlo, stamane, in Regione, il presidente Stefano Bonaccini, l' assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, la direttrice generale Cura della Persona, salute e welfare, Kyriakoula Petropulacos e i rappresentanti delle associazioni firmatarie: Federfarma Emilia-Romagna, Assofarm Emilia-Romagna e altre Associazioni quali FarmacieUnite sezione Emilia-Romagna a Ascomfarma Comitato di coordinamento Emilia-Romagna. L' intesa arriva al termine di un confronto che ha portato, nel 2017, a un primo accordo sulla rimodulazione dei diversi canali distributivi dei farmaci - modalità convenzionata, distribuzione per conto e presa in carico - con l' obiettivo di ridurre, attraverso un' unica regia di livello regionale, le disomogeneità presenti sul territorio.

''Gli obiettivi dell' Accordo - commenta l' Assessore Venturi - sono stati raggiunti, nel 2018, al 150%''. Il nuovo protocollo va oltre e punta a sviluppare, ulteriormente, il ruolo delle farmacie convenzionate, riconosciute come nodi rilevanti del servizio sanitario regionale nell' erogazione di prestazioni e di servizi utili a migliorare il benessere dei cittadini. ''Rendere disponibile per i cittadini un numero sempre maggiore di servizi, valorizzando la professionalità dei farmacisti e rafforzando il ruolo delle farmacie, a partire dalle aree rurali e montane della nostra regione: è questo l' obiettivo a cui punta l' accordo, di cui siamo particolarmente soddisfatti anche per il lavoro di confronto e condivisione che l' ha preceduto" affermano Bonaccini e Venturi

"Si tratta di progetti concreti, fortemente innovativi, che siamo tra i primi a sperimentare nel nostro Paese e che garantiranno ai cittadini, primi fra tutti i pazienti affetti da patologie croniche, un' assistenza ancora migliore, a portata di mano e sempre più personalizzata'' aggiungono. "E' un accordo molto positivo - aggiunge Bonaccini - che dimostra che in Emilia-Romagna siamo abituati a lavorare bene con il privato". " ''Da sempre puntiamo al riconoscimento della farmacia come nodo centrale del sistema sanitario e punto di primo contatto con il cittadino. Siamo soddisfatti dell' intesa e certi che porterà ad una sanità più vicina alle persone, grazie alla rete capillare delle farmacie dove i pazienti sanno di poter trovare non solo farmaci, ma anche servizi sempre più vari" commenta il presidente di Federfarma Emilia-Romagna, Achille Gallina Toschi, ricordando che "in luoghi come la montagna, la farmacia è spesso l' unico presidio sanitario del territorio, mentre quelle che si trovano in periferia, spesso, svolgono anche un ruolo di integrazione delle diverse etnie.

"Questo protocollo porta, inoltre, a una diminuzione dei costi sociali a carico dei cittadini: poter ritirare il farmaco nelle farmacie sotto casa agevola in maniera sensibile soprattutto le fasce di popolazione più fragili e siamo certi che migliorerà anche l' aderenza terapeutica'' aggiunge. ''L' intesa - sottolinea Ernesto Toschi, coordinatore di Assofarm Emilia-Romagna che riunisce le circa 220 farmacie comunali presenti sul territorio - mette al centro tre punti fortemente innovativi: il paziente cronico e i suoi bisogni, da soddisfare attraverso un progetto sperimentale che garantisca aderenza alla terapia e risparmi per il sistema sanitario; l' attenzione alle farmacie rurali o con basso fatturato, coinvolgendole maggiormente nella distribuzione dei farmaci; lo sviluppo di un nuovo ruolo delle farmacie, attraverso attività e progetti che pongano al centro il cittadino e i suoi bisogni di cura''.

Nel protocollo viene messo, nero su bianco, l' impegno a introdurre modalità erogative nuove - cosiddette ''a pacchetto di terapia'' - per i pazienti cronici inseriti in percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali o affetti da patologia complessa. La sperimentazione prevede l' identificazione, da parte del paziente (che attualmente afferisce invece ai punti distributivi delle Aziende sanitarie), di una farmacia di fiducia, presso la quale dovrà avvenire l' erogazione di tutte le terapie e le attività di formazione-informazione relative al corretto utilizzo dei farmaci prescritti. Il progetto riguarda inizialmente i pazienti affetti da bronco pneumopatia cronico ostruttiva, a partire da coloro che attualmente accedono ai punti distributivi delle Aziende sanitarie, ma punta a coinvolgere, in futuro, altri 20mila assistiti in diversi ambiti clinici, individuati da specifici gruppi di lavoro.

Saranno poi sperimentati nuovi modelli assistenziali: i pazienti affetti da patologie croniche in trattamento farmacologico continuativo verranno inseriti in percorsi mirati a promuovere l' aderenza alla terapia, attraverso colloqui di supporto al malato - per individuare le eventuali criticità che portano il paziente ad essere inadempiente rispetto alla cura - e di ausilio all' attività dei medici di medicina generale e degli infermieri degli ambulatori della cronicità. Ulteriore obiettivo del progetto, il miglioramento della sicurezza delle cure, da perseguire attraverso molteplici strumenti: la stesura, da parte del farmacista, di una scheda di ricognizione farmacologica, contattando il medico curante in caso di criticità rilevate; il supporto ai pazienti per la corretta gestione dei farmaci a livello domiciliare; le segnalazioni di reazioni avverse ai farmaci; la validazione di piani terapeutici dei farmaci a prescrizione specialistica e, infine, la consegna a domicilio della terapia da parte della farmacia ai pazienti fragili.

 L' intesa punta anche all' ulteriore rafforzamento dei servizi di prenotazione delle prestazioni di specialistica ambulatoriale, prevedendo la possibilità di rendere disponibile il ritiro del referto in farmacia e di attivare il Fascicolo sanitario elettronico, con l' obiettivo di favorirne e ampliarne sempre più l' utilizzo a livello regionale. L' uso del Fascicolo da parte dei cittadini è in crescita, si è passati ormai da 80mila utilizzatori a 400mila. L' accordo, inoltre, prevede la partecipazione delle farmacie convenzionate alla distribuzione di alcuni tipi di prodotti di assistenza integrativa, attualmente svolta dalle Aziende sanitarie, in particolare presidi per stomie, con l' impegno a valutarne l' estensione sulla base dei risultati.

Altro contenuto dell' intesa: lo sviluppo dell' attività di 'distribuzione per conto' dei farmaci, ovvero la consegna diretta ai pazienti dei medicinali che vengono acquistati dalle Aziende sanitarie: un' attività che viene allargata alla distribuzione di alcuni vaccini, come l' antimeningococcico, e accompagnata ad azioni di informazione-sensibilizzazione sul tema delle vaccinazioni. Modalità che consente ai pazienti il ritiro dei prodotti nella farmacia vicino a casa e che in Emilia-Romagna, grazie alla precedente intesa, nell' ultimo anno e mezzo ha già permesso di distribuire direttamente i farmaci a ulteriori 98mila pazienti.

Per queste attività, la Regione Emilia-Romagna riconosce un contributo economico maggiore non solo alle farmacie rurali, in virtù dell' importante ruolo di presidio sanitario che esse rivestono per le comunità locali, ma anche alle farmacie urbane a basso fatturato. La realizzazione della attività previste nel Protocollo comporterà un impatto economico complessivo, nel biennio 2019-2020, non superiore a 8,5 milioni di euro (ripartiti equamente nei due anni) che, a regime, sarà compensato con i risparmi derivanti dagli interventi di miglioramento della qualità dei percorsi assistenziali per i pazienti affetti da patologie croniche.

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