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Bologna, l'11 maggio sciopero nelle farmacie comunali

Farmacia Redazione DottNet | 02/05/2018 15:27

Lavoratori e sindacato lamentano carenza di personale e turni di lavoro faticosi

 L'11 maggio serrande abbassate nelle farmacie comunali di Bologna per lo sciopero dei lavoratori. E’, infatti, ancora aperta la vertenza - riporta il Resto del Carlino - che oppone il sindacato autonomo Cisal terziario ad Afm, la società cui fanno capo le farmacie comunali ed è controllata dal gruppo Admenta-Celesio Ag (a sua volta del gruppo americano Mc Kensson).

A distanza di una settimana dallo sciopero, Cisal terziario chiede il rispetto delle norme che regolano l'astensione dal lavoro: comunicazione all'utenza cinque giorni prima e soprattutto, la non sostituzione del personale in sciopero. Cosa che, invece, è accaduta “a marzo quando farmacisti del magazzino furono trasferiti nei negozi dove c'era poco personale".



A far incrociare le braccia ai farmacisti, lo stallo sugli accordi. "Mancanza di personale, turni di lavoro insicuri e faticosissimi per compensare vuoti di organico, contratti scaduti da anni e non rinnovati, diseguaglianze nelle retribuzioni e una gestione sorda all'ascolto delle esigenze, in particolare delle lavoratrici", denuncia il sindacato che ha chiesto un nuovo incontro con il Comune e all’arcivescovo Matteo Zuppi. Inoltre, Cisal terziario ribadisce la richiesta di fermare la cessionedell'ultimo 15% di Afm in mano a Palazzo D'Accursio.

"Il Comune non può cedere il controllo delle farmacie ad aziende che violano i diritti dei lavoratori, della contrattazione e della donna", scandisce Paolo Sartori, segretario provinciale di Cisal terziario secondo il quale l'amministrazione con la cessione del suo pacchetto non farà altro che "abbandonare" Afm al suo destino. "Il Comune dovrebbe controllare, le farmacie operano in un settore delicato del welfare", ricorda Sartori.

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