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Senza vaccini l'esclusione dalle scuole non è immediata

Infettivologia Redazione DottNet | 04/02/2018 14:06

Il 10 marzo è l'ultima scadenza per presentare i certificati definitivi

Il 10 marzo 2018 è il termine ultimo per presentare alle scuole le certificazioni che attestano l'avvenuta vaccinazione dei bambini per i dieci vaccini obbligatori previsti dalla legge. Per i genitori inadempienti, superata questa data, sono previste una serie di misure di richiamo e solo alla fine, se persiste la volontà di non vaccinare, la legge prevede l'esclusione del bambino dalla frequenza della scuola dell'infanzia. L'esclusione non è dunque immediata, ovvero a partire dai giorni successivi la scadenza del 10 marzo.

Un obbligo, quello vaccinale, rispetto al quale il sindaco di Roma Virginia Raggi ha scritto ai ministri della Salute e dell'Istruzione per informarli della mozione, approvata all'unanimità dall'Assemblea Capitolina, riguardo alla necessità che i bambini non vaccinati restino comunque a scuola per rispettare la continuità didattica ed educativa.

La legge prevede che la mancata presentazione della documentazione entro il 10 marzo 2018 venga segnalata entro i successivi dieci giorni, dai dirigenti scolastici delle istituzioni del sistema nazionale di istruzione e dai responsabili dei servizi educativi per l'infanzia, dei centri di formazione professionale regionale e delle scuole private non paritarie, all'azienda sanitaria locale. A questo punto i genitori esercenti la responsabilità genitoriale, i tutori o i soggetti affidatari sono convocati dall'azienda sanitaria locale territorialmente competente per un colloquio al fine di fornire ulteriori informazioni sulle vaccinazioni e di sollecitarne l'effettuazione.

Nell'ipotesi in cui i genitori o i tutori non si presentino al colloquio o se, dopo il colloquio, non facciano somministrare il vaccino al minore, la ASL contesta allora loro formalmente l'inadempimento dell'obbligo vaccinale, con l'avvertimento che se non dovessero far somministrare al minore il vaccino o iniziare/completare il ciclo (nei casi in cui l'immunizzazione di base completa preveda la somministrazione di più dosi) entro il termine fissato dall'azienda sanitaria medesima, sarà loro comminata la sanzione amministrativa pecuniaria da cento a cinquecento euro. La contestazione dell'inadempienza nei confronti di un minore (0-6 anni) che abbia iniziato a frequentare il servizio educativo dell'infanzia in attesa di vaccinazione, che però non viene successivamente effettuata per motivi non imputabili all'organizzazione del servizio vaccinale o a intervenuti problemi di salute del bambino, tali da controindicare la vaccinazione stessa, rappresenta - al termine dei vari colloqui previsti con i genitori - "motivo di esclusione dal servizio educativo".

Dieci sono le vaccinazioni obbligatorie per i minori di età compresa tra zero e sedici anni (ovvero 16 anni e 364 giorni): anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella.    Le vaccinazioni che sono invece raccomandate e gratuite per i minori tra zero e 16 anni sono: anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-pneumococcica, anti-rotavirus. 

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