Canali Minisiti ECM

Alzheimer, nutrienti per contrastare la malattia

Neurologia Redazione DottNet | 31/10/2017 13:59

Lo studio europeo LipiDiDiet mostra come un complesso di nutrienti assunto una volta al giorno possa stabilizzare le prestazioni cognitive e funzionali delle persone con malattia di Alzheimer in stadio iniziale

47 milioni di persone in tutto il mondo soffrono di Alzheimer; si stima che tale numero sia destinato a raddoppiare ogni vent’anni, raggiungendo gli oltre 130 milioni nel 2050. In Italia sono 600mila le persone e le famiglie che affrontano quotidianamente la malattia, per la quale non esiste ancora una cura. Ma da un nuovo studio europeo giunge la speranza di poterne arginare il progredire.

Sono infatti stati pubblicati oggi online, sul prestigioso The Lancet Neurology i risultati dello studio clinico europeo LipiDiDiet che dimostra come, nelle persone con Alzheimer in fase iniziale (stadio prodromico), l’assunzione una volta al giorno di una miscela di nutrienti, pur non migliorando una batteria di test neuropsicologici (NTB, un insieme di diversi test di apprendimento, memorizzazione e categorizzazione), permetta una significativa stabilizzazione delle performance cognitive e funzionali della vita quotidiana e una riduzione dell’atrofia cerebrale.

La miscela di nutrienti, contenuta nell’alimento a fini medici speciali Souvenaid, è a base di “Fortasyn Connect”, composto di acidi grassi essenziali, vitamine e altri nutrienti, clinicamente testato.

“Sebbene questo intervento nutrizionale non possa rappresentare una cura per l’Alzheimer, esso mostra in maniera evidente che prima si interviene, maggiore è il vantaggio per il paziente”, ha affermato Tobias Hartmann, coordinatore del progetto LipiDiDiet. “È importante notare come la riduzione dell’atrofia cerebrale mostri che il beneficio non è solo sintomatico. Questo risultato non si era mai ottenuto prima”.

Lo studio LipiDiDiet è parte di un ampio progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea e ha coinvolto 311 pazienti con Alzheimer in stadio iniziale (definito anche come MCI, Mild Cognitive Impairment, o lieve ritardo cognitivo) in 11 centri di quattro nazioni (Finlandia, Germania, Olanda e Svezia). I pazienti sono stati randomizzati per ricevere per 2 anni la bevanda funzionale in studio o una bevanda di controllo isocalorica.

Commenti

I Correlati

Alzheimer, nuove speranze da uno spray nasale

Neurologia | Redazione DottNet | 26/11/2024 14:05

E' a base di un farmaco sperimentale che 'spegne' un enzima (S-aciltransferasi o zDHHC) nel cervello

Gli esperti sono comunque cauti: "Sicuramente non tutti i malati potranno beneficiare di questo trattamento"

Focus anche sul trattamento innovativo e riabilitativo

L’Esperta: attenti a campanelli allarme. I monoclonali rallentano progressione

Ti potrebbero interessare

Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata

Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori

Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione

All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti

Ultime News

Il settore giovanile del sindacato ANAAO e le associazioni ALS e GMI, plaudono alle tre importanti implementazioni normative ed economiche contenute negli articoli 59 e 59-bis della legge di bilancio

Sconti, rateizzazioni e anticipi, tra i metodi più utilizzati dagli studi privati per convincere i clienti a pagare. Cresce anche l’adozione di sistemi BNPL

"Estremamente importante potersi vaccinare contro tutte le patologie infettive nell'arco della vita"

Convegno dei 2 istituti sulle potenzialità retrovirali long-acting