Studio, con una corretta idratazione i riflessi sono più veloci del 14%
Bere acqua è fondamentale, soprattutto quando ci si trova impegnati a guidare. I conducenti, infatti, commettono il doppio degli errori quando sono disidratati e gli errori, sembra strano, equivalgono a quelli riscontrati nei conducenti con tasso alcolemico oltre il limite consentito. Se da un lato i pericoli della guida in stato di ebbrezza sono ampiamente riconosciuti, dall'altro le ricerche sugli effetti della disidratazione dei conducenti sono relativamente scarse.
Uno studio del 2015, finanziato dall'European Hydration Institute e condotto dalla Loughborough University (Regno Unito), ha rivelato, infatti, che i conducenti che hanno ingerito soltanto un sorso d'acqua (25 ml) ogni ora hanno commesso oltre il doppio degli errori in strada rispetto ai conducenti correttamente idratati.
Non solo: oltre due terzi dei conducenti non sono in grado di riconoscere i sintomi della disidratazione, ossia stanchezza, capogiro, mal di testa, bocca secca e riflessi rallentati. Per risolvere il problema, basterebbe semplicemente bere più acqua. Uno studio del 2013 ha dimostrato che chi consuma mezzo litro d'acqua prima di eseguire attività mentali ha riflessi più veloci del 14% rispetto alle persone che non si idratano. Nissan si è ispirata al settore della salute e del benessere per proporre un possibile impiego di materiali 'smart' all'avanguardia nel campo automobilistico del futuro. In collaborazione con il collettivo di designer olandesi Droog,
Nissan ha integrato in un crossover Juke un rivoluzionario rivestimento tecnologico con sensori di traspirazione, chiamato Soak. Applicando tale rivestimento sul volante e sui sedili anteriori di Juke (per ora però non è prevista questa dotazione), si ottiene un sistema semplice e al tempo stesso efficace, in grado di segnalare ai conducenti quando è opportuno bere più acqua.
fonte: nissan
La malattia è causata dall'avvelenamento progressivo della frazione di cellule ancora sane del midollo osseo, causato da un ambiente infiammatorio determinato dalle cellule malate
No al fumo e controllo della pressione sono le principali
Lo rivela uno studio dai ricercatori del BioAgingLab dell'Università di Padova, diretto da Sofia Pavanello, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica GeroScience
Studio Usa, cruciale che ragazzi riposino almeno 7,7 ore a notte
Diminuiscono le probabilità di avere almeno due patologie assieme
"Nel mondo reale rallenta la malattia nel 50% dei pazienti"
Zooprofilattico Venezie, più vigilanza sui rischi biologici
Ha effetti positivi sui grassi e gli zuccheri nel sangue
Commenti