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Maculopatia, la diagnosi precoce si farà con un prelievo di sangue

Oculistica Redazione DottNet | 12/09/2017 14:31

Consentirà di scoprirla anche senza sintomi

In futuro con un semplice prelievo di sangue si potrà fare la diagnosi precoce della maculopatia - principale causa di cecità negli over-50 nei paesi occidentali - e si potrà anche predire la prognosi della malattia per il singolo paziente (alcuni peggiorano rapidamente, altri invece molto lentamente), così da personalizzare le terapie.

E' la promessa che arriva dai risultati di una ricerca svolta presso il Massachusetts Eye and Ear a Boston e pubblicata sulla rivista Ophthalmology.

La ricerca suggerisce anche la possibilità, in futuro, sempre grazie al test del sangue, di capire quali anziani sono più a rischio di ammalarsi di maculopatia. La malattia è la degenerazione progressiva del centro della retina (macula) e porta a cecità. Ci sono due forme di maculopatia (secca e umida) e solo per una delle due sono ad oggi disponibili delle terapie, che comunque non riparano il danno retinico, ma riescono solamente a bloccare l'aggravarsi del problema.

Peraltro la maculopatia spessissimo non dà segni (deficit visivi) fin quando il danno retinico è ormai molto avanzato, quindi la diagnosi con un prelievo consentirebbe di scoprire malati ancora asintomatici. Gli esperti hanno analizzato campioni di sangue di 90 pazienti (30 in fase precoce di malattia, 30 in fase intermedia, 30 in fase avanzata) e 30 soggetti sani di controllo e constatato che nel sangue dei pazienti vi è un profilo molecolare diverso e distinguibile anche in base al livello di gravità della malattia. Differenze vi sono nella concentrazione di 87 molecole, spesso del tutto assenti nei soggetti sani di controllo.

I composti che più si differenziano nel sangue di sani e malati sono alcune molecole di grasso che, evidentemente, per motivi ad oggi ignoti, sono implicate nella genesi della malattia. Questo studio, quindi, servirà anche a far luce sui processi che danno origine alla malattia e quindi potrà orientare verso lo sviluppo di nuove cure.

Fonte: ansa

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