Un paziente di una cinquantina d'anni, reso completamente ed irreversibilmente cieco da un incidente con della calce viva, è tornato a vedere quanto basta per poter avere una vita autonoma. Il risultato è stato ottenuto dall'equipe guidata dal professor Giorgio Marchini, direttore della Clinica Oculistica dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, grazie al primo intervento di cheratoprotesi ottica autorizzato dal Ministero della Salute, nel corso del quale è stata utilizzata una protesi completamente artificiale che i sanitari sono riusciti ad integrare senza rigetto con i tessuti biologici del paziente.
L'eccezionale intervento è stato reso noto dall'assessore regionale alla sanità Luca Coletto, dal prorettore vicario dell'Università scaligera Bettina Campedelli, dal direttore generale dell'AOUI Sandro Caffi e dal prof. Marchini, che ha illustrato il lungo cammino che ha portato a ridare la vista a questo paziente. "Complimenti e grazie da parte di tutto il Veneto - sono state le prime parole dell'assessore Coletto - perché ridare la vista ad una persona è un po' come ridarle la vita, e farlo con modalità d'intervento che non esito a definire avveniristiche è il segnale che in questa struttura sanitaria si riesce ad abbinare l'attività ordinaria con la ricerca e l'applicazione di tecniche all'avanguardia nel mondo".
Lo rivela uno studio pubblicato sul British Medical Journal e condotto da Lingyi Liang, dello State Key Laboratory of Ophthalmology, Zhongshan Ophthalmic Center, presso la Sun Yat-sen University nel Guangdong in Cina
L'esperto spiega i cinque principali problemi oculari che possono presentarsi in estate
In Italia 2 mila casi l'anno ma il 50% non risponde alle cure
"Oltre a maculopatia, cataratta e distacco della retina. Per questo motivo va sempre monitorata attentamente"
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