Una legge del 2006 prevede la "totalizzazione" dei contributi giacenti presso un ente pensionistico nel quale non si raggiunge il diritto alla pensione in un altro ente pensionistico nel quale si ha diritto alla pensione. Di questa legge i medici che chiedono la pensione ENPAM non sono mai informati per cui taluni, come il sottoscritto e altri di mia conoscenza, vengono a perdere ogni diritto di vedere riconosciuti i contributi versati.
Il sottoscritto, che ha sempre lavorato come psichiatra libero professionista, ma che nei primi 10 anni di carriera ha anche lavorato come medico dipendente in ospedale psichiatrico (gestito dalla Provincia), attualmente si trova a ricevere un trattamento pensionistico dal Fondo Generale ENPAM (Quota A + B) quasi irrisorio. Ebbene i contributi pesnionistici a suo tempo versati alla Cassa Pensioni Sanitari, poi passati all'INPDAP e poi trasferiti all'INPS sono attualmente giacenti all'INPS e non possono essere "totalizzati" né dare vita ad una pensione supplementare INPS né essere restituiti.
Desiderei sapere se vi sono altri Colleghi che si trovano nella stessa situazione, anche nella prospettiva di creare un coordinamento in vista di un eventuale contenzioso.
Tra l'altro sembra veramente grave e censurabile la mancata comunicazione da parte dell'ENPAM in sede di avvio del trattamento pensionistico sulla opportunità di chiedere la totalizzazione dei contributi giacenti presso altri fondi pensionistici.
Forse all'ENPAM sono in... altre faccende affacendati!
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
Commenti