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E’ allarme epidemia in Germania: tre morti per escherichia coli

Infettivologia | 25/05/2011 08:31

Potrebbe essere salito a tre il bilancio delle vittime dell'epidemia di Escherichia coli che ha colpito prima il Nord della Germania, dove all'inizio dell'anno era scoppiato lo scandalo delle uova alla diossina, e si e' poi diffusa rapidamente in gran parte del paese. Dopo la scomparsa di un'anziana di 83 anni della Bassa Sassonia (nordovest), che aveva contratto a meta' maggio il batterio del ceppo enteroemorragico di E. coli (Ehec), sono decedute una donna di 80 anni dello Schleswig-Holstein (Nord) e una 25.enne di Brema (Nord). Entrambe soffrivano di una forte diarrea, uno dei sintomi principali di questa malattia, ma la presenza del batterio nei loro organismi non e' stata ancora confermata. Reinhard Burger, il presidente dell'istituto di medicina Robert Koch di Berlino, ritiene comunque che il numero delle vittime potrebbe continuare a salire.

Secondo un sondaggio dell'agenzia stampa tedesca Dpa, i casi a livello nazionale - tra quelli confermati e quelli presunti - sarebbero oltre 460, di cui circa 100 nello Schleswig-Holstein, il Land in cui sarebbe scoppiata l'epidemia e lo stesso che a gennaio ha messo in allarme l'Europa a causa delle uova alla diossina. Secondo il microbiologo Werner Solbach, dell'Universita' dello Schleswig-Holstein, la diffusione dell'epidemia nel paese e' cosi' rapida che ''va oltre qualsiasi limite storico''. Tra le altre regioni colpite, nella citta'-Land di Amburgo (Nord) i casi accertati sono 100, nel Nord Reno-Westfalia (Ovest) 24, in Baviera (Sud) due, in Assia (centro) 30 (non tutti confermati), a Brema (Nord), nella Bassa Sassonia (nordovest) circa 100, nel Saarland (sudovest) tre, nel Meckleburgo Pomerania Occidentale (nordest) 15 e nel Baden Wuerttemberg (Sud) uno.

A Berlino, intanto, due persone sono state ricoverate con i sintomi dell'Ehec. Secondo l'istituto Robert Koch, oltre 80 pazienti sono in gravi condizioni, un livello che Burger ha definito ''spaventosamente'' alto. Le autorita' stanno ancora cercando di risalire alle cause dell'epidemia, che potrebbe essersi diffusa attraverso il consumo di verdura contaminata. Proprio nello Schleswig-Holstein, era scoppiato all'inizio di gennaio lo scandalo delle uova alla diossina e dei mangimi contaminati destinati a pollame e suini. Al centro del caso c'era la Harles und Jentzsch, una societa' di Uetersen che produceva contemporaneamente olii industriali e acidi grassi recuperati da olii di scarto alimentari da aggiungere ai mangimi.

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