Chiarire “natura, circostanze e legittimità dei complessi investimenti patrimoniali effettuati dalla Fondazione negli ultimi anni, a fronte dei quali è risultata apparentemente accertata, da parte di una società di consulenza internazionale all'uopo incaricata, un danno patrimoniale di oltre un miliardo di euro”. E' la necessità che ha spinto un membro del Cda di Enpam, la Fondazione proposta a garantire il trattamento previdenziale degli iscritti agli albi professionali di medici e odontoiatri, e i presidenti degli ordini dei medici di Bologna, Catania, Ferrara, Latina e Potenza (come consiglieri nazionali e in proprio) a presentare un esposto su alcuni aspetti della amministrazione della Fondazione.
Il documento, spiega una nota congiunta, è stato presentato ai carabinieri di Bologna, ma è indirizzato alla Procura di Roma, alla Corte dei conti e alla Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale. L'esposto mira a “stimolare il vaglio delle autorità competenti su eventuali aspetti di limpidezza non adamantina, a cominciare dai dati esposti in bilancio e/o resi noti da parte dei vertici di Enpam. L'esposto è firmato da Giancarlo Pizza (presidente dell'Ordine dei medici di Bologna), Bruno Di Lascio (numero uno dei medici di Ferrara), Enrico Mazzeo-Cicchetti (che guida i medici di Potenza), Giovanni Maria Righetti (a capo dell'Ordine di Latina), Ercole Cirino (presidente dell'Ordine di Catania) e infine da Salvatore Sciacchitano, del Cda di Enpam.
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
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