Molti ricorderanno la recente battaglia dei medici e degli odontoiatri in formazione specialistica e dell’Enpam contro l’Inps, al termine della quale è stato riconosciuto il loro diritto a versare i contributi alla gestione separata con aliquota ridotta (17%) anziché intera (26,72%). Ma questa soluzione ha anche un rovescio della medaglia, come ben sanno tutti quegli specializzandi che hanno messo su una famiglia, e magari hanno un coniuge che non lavora ed un figlio piccolo. Ebbene, sarà molto difficile che questi iscritti possano godere degli assegni per il nucleo familiare e il motivo non risiede, come molti pensano, nella natura del reddito percepito, ma proprio nella situazione contributiva.
Infatti, anche se il compenso percepito dagli specializzandi è esente, per espressa disposizione di legge, da prelievo fiscale, esso costituisce a tutti gli effetti un reddito professionale assimilato al lavoro dipendente. Sotto il profilo della tipologia, quindi, il compenso in teoria consentirebbe la percezione degli assegni familiari, la cui disciplina è stata in effetti estesa anche agli iscritti alla gestione separata dei lavoratori con collaborazione a progetto o coordinata e continuativa, alla quale i medici in formazione specialistica attualmente contribuiscono. Tuttavia, il finanziamento presso l'Inps di tale beneficio è assicurato dal prelievo previdenziale, che appunto nel caso degli specializzandi, alla luce delle recenti determinazioni del Ministero del Lavoro e dell'Inps, viene effettuato con aliquota ridotta, essendo essi iscritti anche ad un'altra gestione previdenziale obbligatoria, e cioè precisamente alla "Quota A" del Fondo di previdenza generale dell'Enpam.
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
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