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Malaria, una nuova cura blocca subito l’infezione

Infettivologia | 10/06/2010 12:30

Individuata una nuova arma per combattere la malaria. Gli scienziati dell'Istituto di ricerca medica Walter and Eliza Hall di Melbourne hanno, infatti, scoperto che una molecola contenuta nell'eparina, un comune farmaco anticoagulante, blocca all'origine l'infezione delle cellule del sangue. I farmaci correnti contro la malaria agiscono contrastando lo sviluppo del parassita nei globuli rossi del sangue. Il nuovo metodo, invece, si e' dimostrato capace di impedire al parassita di entrare nelle cellule, privandolo del rifugio sicuro di cui necessita per moltiplicarsi mentre si nasconde dalle difese dell'organismo, scrive James Beeson della Divisione infezioni e immunità dell'Istituto, sulla rivista internazionale Blood.

I ricercatori hanno dimostrato che l'eparina, usata per trattare gli emboli, è efficace nell'impedire al parassita Plasmodium falciparum di attaccare i globuli rossi. Hanno quindi sviluppato simili molecole che potenziano tale effetto contro il parassita ma senza azione anticoagulante. ''Sarebbe ideale usare questo approccio in combinazione con farmaci esistenti contro la malaria creando un attacco a forbice'', scrive ancora Beeson. ''Un farmaco cercherebbe di impedire al parassita di entrare mentre l'altro cercherebbe di fermare il suo sviluppo dentro i globuli rossi''.

Secondo lo studioso, un simile trattamento combinato potrebbe essere disponibile globalmente entro 5-10 anni. Non solo: si aumenterebbe anche la protezione per chi viaggia in paesi in via di sviluppo dove la malaria è presente, oltre ad offrire un trattamento più efficace in caso di infezione da una malattia che uccide nel mondo circa un milione di persone l'anno, di cui in massima parte bambini.

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