Il neuroma di Morton.
a cura del Dottor Giuseppe Internullo
specialista in Ortopedia e in Chirurgia della Mano
Ospedale Gravina, Caltagirone.
Telefono: 3334150816
Compare all’improvviso, mentre si cammina, con un forte dolore sotto il piede che costringe a fermarsi a togliere la scarpa e a massaggiare per far in modo che si attenui la sofferenza. Può trattarsi del neuroma di Morton (dal nome del medico che ha scoperto la malattia) un disturbo raro e poco conosciuto, che colpisce in particolare le donne. Il neuroma di Morton non è una malattia seria, ma è abbastanza fastidiosa; si tratta infatti di una infiammazione di un piccolo nervo che passa sotto il piede vicino alla base del terzo e del quarto dito.
In genere è colpito il nervo di un solo piede ma, anche se di rado, possono essere interessati sia il destro siail sinistro. In molti casi il problema si risolve con le cure mediche, ma nei casi più seri è necessario l’intervento chirurgico.
CHE COS’È IL NEUROMA DI MORTON.
Il neuroma di Morton è una malattia infiammatoria di un piccolo nervo (il nervo digitale comune) della pianta del piede, che fornisce la sensibilità al terzo e al quarto dito. Questo nervo è situato nel terzo spazio interdigitale: tra il terzo e il quarto dito, si divide poi in due diversi nervi, i nervi digitali propri del terzo e quarto dito, ossia quelli che portano gran parte della sensibilità a queste dita. In alcuni casi, il neuroma di Morton può interessare anche altri spazi intermetatarsali, inoltre, può essere bilaterale, cioè può colpire entrambi i piedi.
ANATOMIA DEL PIEDE.
Il calcagno,insieme a diverse altre ossa poste su due file, costituisce il tarso, la regione posteriore del piede. Le ossa del tarso sono collegate con cinque ossa lunghe ( i metatarsi), il cui complesso costituisce appunto il metatarso, situato nella parte centrale del piede. Gli spazi tra un osso e l’altro sono detti intermetatrsali. Anatomia ossea del piede.
Il tarso e il metatarso insieme formano la volta plantare che, sostenuta dai legamenti e dai muscoli, dà alla superficie inferiore del piede la forma di un arco naturale. Infine ci sono le falangi, cioè le ossa delle dita dei piedi: il primo dito (alluce) ne ha due, mentre il secondo, terzo, quarto e quinto dito, ne hanno tre. Nella pianta, sotto il piede, ci sono alcuni nervi tramite cui sono inviate al cervello numerose informazioni di tipo tattile, termico e spaziale, indispensabili per la sensibilità del piede.
QUALI DISTURBI.
Il neuroma di Morton è un disturbo piuttosto raro che colpisce le persone di tutte le età, anche se interessa maggiormente le donne che, rispetto agli uomini, indossano calzature strette in punta o con tacchi alti. Le scarpe alla moda, con tacchi a spillo e con punte strette, possono essere indossate per poche ore senza che creino alcun problema, ma vanno alternate a calzature con tacco basso e a pianta larga, che non sovraccaricano o stringono l’avampiede. In ogni caso, non si tratta di una malattia seria. Se trascurata, tuttavia, può portare con il passare del tempo a conseguenze serie per la locomozione, che impediscono le normali attività. Il disturbo è causato da leggeri ma ripetuti traumi al piede (microtraumi), che producono un’infiammazione del piccolo nervo. Questi microtraumi possono derivare dall’abitudine di indossare per molto tempo calzature inadeguate,come le scarpe con iltacco a spillo o con punte troppo strette. Ma esistono fattori che possono portare alla comparsa del neuroma di Morton, come l’alluce valgo o il piede cavo.
I tacchi a spillo (oltre i centimetri) fanno gravare il peso del corpo sull’avampiede (la parte anteriore del piede), determinando una forte pressione sul metatarso e in modo particolare sul nervo digitale, che alla lunga può provocare il disturbo. Tuttavia, anche le calzature con tacchi medi (tra i 4 e 6 centimetri),se vengono indossate per tutto il giorno da persone che sono costrette a rimanere in piedi per molte ore, possono provocare il neuroma.
Le scarpe strette (in particolare in punta) costringono le dita del piede a rimanere in una posizione innaturale, provocando la compressione dell’avampiede, di conseguenza, possono scatenare il disturbo per la mancanza all’altezza della punta. Se il problema non viene curato e diventa cronico (cioè si innesca un meccanismo dovuto a microtraumi che mantiene in vita il processo infiammatorio continuamente), può comparire un nodulo (il neuroma appunto), cioè un rigonfiamento del nervo duro e grande come il nocciolo di una ciliegia.
L’alluce valgo, cioè una deformazione del piede caratterizzata dalla deviazione verso l’esterno dell’alluce, la deviazione avviene a livello dell’articolazione metarso-falangea che, colpita da artrosi, va a formare la caratteristica “cipolla”. Questa deviazione comporta dolore dolore al dito, alla pianta del piede e problemi di appoggio plantare. Nel caso di alluce valgo la deviazione laterale del primo dito porta a un sovraccarico dei metatarsi centrali (in particolare sul secondo, sul terzo, e sul quarto metatarso) che può portare a microtraumi continui perché sorregge un peso eccessivo, del tutto innaturale.
SUGGERIMENTI.
Ecco alcuni consigli da dare ai nostri pazienti per evitare la comparsa di questo fastidioso disturbo al piede:
• calzare scarpe comode, a pianta larga,e morbide che si adattino rapidamente alla forma naturale dei piedi;
• acquistare le scarpe nel tardo pomeriggio quando il piede è più gonfio, in questo modo saranno più comode;
• non indossare per più di due ore scarpe con il tacco troppo alto, né con la pianta troppo stretta o con la punta sottile, poiché sovraccaricano troppo l’avampiede. Inoltre, è preferibile che i tacchi abbiano una base d’appoggio larga per scaricare meglio il peso;
• utilizzare suole di cuoi o di altro materiale elastico per attutire la pressione esercitata sui piedi.
In Italia, si stima che la prevalenza dei soggetti osteoporotici over 50 corrisponda al 23,1% nelle donne e al 7,0% negli uomini (International Osteoporosis Foundation)
Chirurgia mini-invasiva e robotica le armi contro la stenosi del canale lombare
Potrebbe essere sfruttato come base di terapia per l'osteoporosi e per aiutare a guarire le fratture ossee
In uno studio su animali pubblicato sulla rivista Cell Reports Medicine il peptide, Pepitem, ha garantito la formazione di nuovo osso sano in topolini con problemi di osteoporosi
In Italia, si stima che la prevalenza dei soggetti osteoporotici over 50 corrisponda al 23,1% nelle donne e al 7,0% negli uomini (International Osteoporosis Foundation)
Chirurgia mini-invasiva e robotica le armi contro la stenosi del canale lombare
Potrebbe essere sfruttato come base di terapia per l'osteoporosi e per aiutare a guarire le fratture ossee
In uno studio su animali pubblicato sulla rivista Cell Reports Medicine il peptide, Pepitem, ha garantito la formazione di nuovo osso sano in topolini con problemi di osteoporosi
Commenti