Uno studio condotto dal Dipartimento di Pediatria del Naval Medical Center Portsmounth in Virginia ha ridimensionato la gravità delle abrasioni corneali nei neonati, considerandole un problema comune nelle prime settimane di vita. L’obiettivo di questo studio è stato quello di determinare la prevalenza delle abrasioni corneali e le possibili associazioni con altri parametri quali la lunghezza delle unghie, i dati demografici, il sonno e il pianto dei neonati. A tal fine è stato fatto compilare un questionario sull’ età, sesso, razza, metodo di rifinitura delle unghia , sonno e pianto nelle 24 ore prima, ai genitori di neonati, con età compresa tra 1 a 12 settimane di vita, che erano presenti alle visite per la salute del bambino. Successivamente è stata misurata la lunghezza delle unghia e sono stati esaminati gli occhi mediante colorazione con fluoresceina e illuminazione /ingrandimento con un Bluminator (Eidolon Optical, Natick, MA).
Ai pazienti con abrasione corneale è stato somministrato per via orale paracetamolo ed applicata localmente unguento di eritromicina. E’ stata misurata l’attendibilità al masked interrater. L’analisi di regressione logistica ha consentito di determinare l'associazione tra abrasione corneale con potenziali covarianti.
Dallo studio è emerso che su 96 neonati selezionati, di cui 47 femmine (49%) con un'età media di 32,2 giorni (DS: 21,7 giorni), 47 bambini hanno mostrato abrasioni (49%).
Lo rivela uno studio pubblicato sul British Medical Journal e condotto da Lingyi Liang, dello State Key Laboratory of Ophthalmology, Zhongshan Ophthalmic Center, presso la Sun Yat-sen University nel Guangdong in Cina
L'esperto spiega i cinque principali problemi oculari che possono presentarsi in estate
In Italia 2 mila casi l'anno ma il 50% non risponde alle cure
"Oltre a maculopatia, cataratta e distacco della retina. Per questo motivo va sempre monitorata attentamente"
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