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Far ricrescere un arto amputato? Più realtà che sogno

Ortopedia | 20/01/2010 15:34

Una scoperta compiuta da alcuni scienziati statunitensi, la possibilità di far ricrescere un dito o un arto perso in seguito a un incidente potrebbe non essere più un sogno, ma un traguardo della medicina futura. In natura esistono diverse specie di animali che sono in grado di far rigenerare alcuni loro arti.

Tra di queste una particolare specie di salamandra messicana chiamata axolotl, che è stata studiata a fondo da un team di ricercatori del Center for Regenerative Biology and Medicine della Indiana University. Ma come può l’axolotl riuscire a rigenerare i propri arti e, soprattutto, quale meccanismo biologico possiede l’axolotl che l’uomo non ha? Nella loro ricerca pubblicata sulla rivista Biomed Central Biology, David Stocum e i colleghi spiegano come una particolare proteina cellulare chiamata EV15 permetta ad alcune cellule presenti nel sito della ferita di raggrupparsi e differenziarsi in diverse linee cellulari, le quali possono poi generare un nuovo arto. Elevati livelli di proteina EV15 sono espressi dalla salamandra messicana nelle zone del corpo in cui avviene la rigenerazione degli arti, sottolineano i ricercatori, ma come si può affermare che questo meccanismo sia valido anche nell’uomo? “Il punto cruciale della nostra ricerca è essere in grado di comprendere le basi biologiche della rigenerazione, dopodichè trasferire le nostre conoscenze alle terapie rigenerative”, sostiene David Stocum.

La ricerca attuale sembra, quindi, aver gettato le basi per studi futuri che analizzino a fondo i processi rigenerativi e che potrebbero anche consentire la “coltivazione” di arti in laboratorio a partire da diverse linee cellulari, come sostiene Stephen badylak, presidente della Tissue Engineering and Regenerative Medicine International Society.

Fonte: Rao N et al. Proteomic analysis of blastema formation in regenerating axolotl limbs. BMC Biology 2009; 7:83. doi:10.1186/1741-7007-7-83
 

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