"Si tratta della remissione completa più duratura in un paziente che ha ricevuto una terapia con cellule Car-T", afferma sul magazine britannico New Scientist Karin Straathof dell'University College di Londra
Libera da 19 anni da un tumore difficile da curare come il neuroblastoma, grazie alla terapia Car-t che utilizza cellule immunitarie geneticamente modificate. È la storia di una paziente che a 4 anni è stato colpito dal tumore al sistema nervoso potenzialmente fatale e trattato con la terapia da un team Usa. "Si tratta della remissione completa più duratura in un paziente che ha ricevuto una terapia con cellule Car-T", afferma sul magazine britannico New Scientist Karin Straathof dell'University College di Londra. Pubblicato su Nature Medicine, lo studio è stato coordinato da Cliona Rooney e Helen Heslop del Center for Cell and Gene Therapy presso il Baylor College of Medicine, e svolto tra Texas Children's Hospital e Houston Methodist Hospital di Houston.
. "E' la domanda da un milione di dollari: non sappiamo davvero perché", precisa Rooney. Una ragione, aggiunge, potrebbe essere che i linfociti T di ogni individuo si comportano in modo diverso a seconda della genetica, della precedente esposizione a infezioni e di vari stili di vita. La notizia arriva a pochi giorni da quella dei ricercatori dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù che, sempre con cellule ingegnerizzate Car-T derivate però da un donatore compatibile (allogeniche), hanno trattato con successo piccoli pazienti con forme di neuroblastoma che non rispondevano più ai trattamenti o che hanno dato luogo a recidiva. La tecnica è stata testata con buoni risultati su 5 piccoli pazienti in una sperimentazione i cui dati sono stati recentemente pubblicati sempre sulla rivista Nature Medicine. Si tratta potenzialmente di una svolta clinica importantissima, infatti finora le Car t avevano funzionato soprattutto sui tumori del sangue, mentre tumori solidi come il neuroblastoma in genere resistono fortemente all'attacco del sistema immunitario, riducendo l'efficacia delle cellule T modificate. Al momento gli scienziati Usa stanno valutando nuovi modi per ingegnerizzare le cellule in modo che possano essere utili a un maggior numero di persone. "Dobbiamo migliorarle e renderle più potenti, senza aumentare le tossicità", conclude Rooney.
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