L'utilizzazione della telemedicina ha ridotto il numero di ospedalizzazioni e mortalità per insufficienza cardiaca di circa il 15%
Apartire dal periodo Covid nel reparto di Medicina Interna ad indirizzo Metabolico e Riabilitativo dell'Azienda Ospedaliera Federico II di Napoli l'utilizzazione della telemedicina ha ridotto il numero di ospedalizzazioni e mortalità per insufficienza cardiaca di circa il 15%. Sono alcuni dei dati di uno studio scientifico coordinato dal dottor Andrea Salzano e illustrato dal direttore del reparto, Antonio Cittadini, coordinatore del Registro internazionale sullo scompenso cardiaco T.O.S.C.A., che ha promosso a Napoli il congresso nazionale della Scuola Mediterranea sull'insufficienza cardiaca ospitando studiosi del settore. Tra le best practices illustrate nelle assise organizzate insieme con l'Associazione Medici Diabetologi, la Società Italiana di Medicina Interna, la Società Italiana di Cardiologia e l'Italian Heart Failure Association, sono emerse quelle dei Policlinici universitari di Bari e di Modena-Reggio Emilia.
Con uso tempestivo +50-70% di sopravvivenza ad arresto cardiaco
Allo stroke sopravvivono 45mila pazienti, che si trovano però a fare i conti con deficit motori (il 40% di loro) e cognitivi (più del 50%)
È un dispositivo temporaneo, utile soprattutto nei bambini
Colivicchi: "Tutti dovrebbero conoscere i propri valori di colesterolo nel sangue, facendo attenzione al colesterolo LDL; infatti, questo potrebbe portare a gravi e irreversibili problemi di salute”
Commenti