L’insufficienza cardiaca ad oggi rappresenta un problema sanitario globale al punto da essere definito “pandemia di insufficienza cardiaca”. Uno stile di vita regolare con scelte alimentari più consapevoli rappresenta un importante alleato nella prevenzione e nella gestione del paziente.
L’insufficienza cardiaca è una condizione patologica che si verifica nel momento in cui il cuore non è in grado di pompare sufficiente sangue per soddisfare le esigenze dell’organismo.[1] Si tratta di una malattia progressiva associata a ripetute riacutizzazioni e ricoveri ospedalieri.[2] Il rapido aumento del numero di pazienti affetti da insufficienza cardiaca in tutto il mondo rende tale situazione sanitaria un problema globale al punto di parlare di “pandemia di insufficienza cardiaca”.[2] Per controllare tale fenomeno sono essenziali approcci multiformi, che vanno dalla prevenzione dell’insorgenza alla gestione della malattia a lungo termine.[2] Le strategie di trattamento dei pazienti con scompenso cardiaco sono terapie personalizzate che variano in funzione della causa sottostante la patologia e dello stato di quest’ultima.[1,2] L’insufficienza cardiaca, infatti, può essere causata da una varietà di condizioni, per cui è richiesto un trattamento specifico ad hoc che tenga conto della causa, ma anche dello stato della patologia.[1,2] I sistemi di classificazione per tale condizione patologica sono stati forniti dalla New York Heart Association e dall'American College of Cardiology/American Heart Association e sono utili per valutare lo stato dello scompenso cardiaco e ottimizzare il trattamento.[1] Negli individui con insufficienza cardiaca da moderata a grave (stadi C e D), ad esempio, gli interventi chirurgici sono prerequisiti fondamentali per salvaguardare la vita del paziente, preservare la funzione cardiaca e migliorarne la qualità della vita.[2] I beta-bloccanti, gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) e i diuretici sono da tempo terapie standard per i pazienti con scompenso cardiaco.[3] A seconda dello stato patologico e dell’eziologia della patologia sono previsti anche interventi chirurgici.[1] Il trapianto cardiaco, trattamento gold standard dell’insufficienza cardiaca, è solitamente l’ultima risorsa ed è raccomandato laddove altre strategie terapeutiche non sono riuscite a fornire un beneficio sufficiente.[1] La medicina rigenerativa e nuovi approcci farmacologici rappresentano strade promettenti per la ricerca e potrebbero potenzialmente rappresentare il futuro della gestione dell’insufficienza cardiaca.[1] Indipendentemente dal regime terapeutico che viene preso in considerazione in base alle specifiche esigenze del paziente, un punto che accomuna la gestione della malattia in tutti gli individui che soffrono di insufficienza cardiaca, ma anche negli individui sani che intendono fare prevenzione, è un cambiamento nello stile di vita e nelle abitudini alimentari.[1] E’ noto infatti che numerosi fattori contribuiscono allo sviluppo delle malattie cardiovascolari; essi si dividono in fattori non modificabili come l’eredità genetica, il sesso e l’età e fattori modificabili che coinvolgono principalmente comportamenti legati allo stile di vita come il fumo di sigaretta, l'attività fisica e la dieta.
Bibliografia:
Lo Scompenso Cardiaco rappresenta una patologia estremamente rilevante, la cui prognosi è simile ai tumori severi. In Italia a soffrirne sono circa 600mila persone e si stima che la sua prevalenza raddoppi a ogni decade di età
Lo Scompenso Cardiaco rappresenta una patologia estremamente rilevante, la cui prognosi è simile ai tumori severi. In Italia a soffrirne sono circa 600mila persone e si stima che la sua prevalenza raddoppi a ogni decade di età
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