L’emendamento introduce l’istituzione di un fondo con una dotazione di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027, cui andranno ad aggiungersi 200mila euro nel 2025
Un Fondo mirato per la cura e prevenzione dell’obesità: è quanto previsto dall’emendamento in Finanziaria, a prima firma dell’On. Roberto Pella, Capogruppo per Forza Italia in Commissione V Bilancio, Tesoro, Programmazione della Camera dei Deputati. L’emendamento introduce, al fine di finanziare futuri interventi normativi in materia di prevenzione e cura dell’obesità, nello stato di previsione del Ministero della Salute, l’istituzione di un fondo con una dotazione di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027, cui andranno ad aggiungersi 200mila euro nel 2025, 300mila euro nel 2026 e 700mila euro nel 2027, sempre grazie al Gruppo parlamentare di Forza Italia, tramite l’emendamento dell’On. Stefano Benigni, Capogruppo in Commissione XII. Una notizia importante per il contrasto a questa malattia che rappresenta una delle principali sfide dei sistemi sanitari, a partire da quello italiano.
«L’obesità rappresenta un'emergenza globale, che interessa fortemente anche il nostro Paese, e che richiede l’attivazione di percorsi concreti per contrastarla e prevenirla - dichiara l’On.
Le persone adulte con obesità in Italia rappresentano il 12 per cento della popolazione, ovvero circa 6 milioni, a cui si aggiunge circa un altro 40 per cento di persone con sovrappeso, il che significa che nel nostro Paese un problema di peso riguarda oltre la metà degli adulti. Circa un bambino su tre in Europa ha un problema di sovrappeso o obesità, e i numeri dell’Italia sono in linea (circa il 30 per cento). Con l’istituzione del Fondo obesità previsto da questo emendamento, e l’attesa approvazione della Legge di iniziativa dell’On. Pella (la proposta di legge contenuta nell’Atto della Camera dei Deputati n.741 della XIX Legislatura del 28 dicembre 2022 su "Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità") l’Italia ha la possibilità di porsi come avanguardia nel contrasto all’obesità. Quella italiana, che potrebbe essere la prima legge nel suo genere al mondo, ha fra i suoi contenuti fondamentali quello di riconoscere l’obesità come una vera e propria malattia, affrontandola come una priorità nazionale e inserendola nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e nel Piano Nazionale delle Cronicità.
«La proposta di legge, già approvata in Commissione Affari sociali grazie al prezioso lavoro dei colleghi di Forza Italia e di Ugo Cappellacci, Presidente in Commissione XII, approderà in Aula, ora anche con il via libera della Commissione Bilancio, e potrà essere approvata nel primo trimestre 2025. - continua Pella - Il testo impegna tutti i livelli istituzionali, a partire dai Comuni nella promozione di stili di vita sani, attraverso lo sport, e nella prevenzione dello stigma e delle disuguaglianze sociali e le Regioni nel prevedere, nei rispettivi Piani sanitari territoriali, iniziative volte, tra le altre cose, a garantire pieno accesso alle cure e ai trattamenti nutrizionali, farmaceutici e chirurgici».
Andrea Lenzi, Presidente Obesity Policy Engagement Network Italia (OPEN Italy): «Da endocrinologo clinico e da uomo di scienza, plaudo ad una iniziativa che mirando a finanziare interventi normativi a favore della lotta all'obesità, dimostra l'attenzione della politica nei confronti di una malattia cronica, recidivante ed ingravescente. Questa vera pandemia globale può essere controllata e sconfitta solo con iniziative che immettano in un unico circolo virtuoso le azioni della società civile, della scienza, con la prevenzione e le nuove terapie, e della politica che fornisca supporto normativo e finanziario.»
Roberto Vettor, Direttore scientifico Centro per le malattie metaboliche e della nutrizione, Humanitas Research Hospital: «Quando alle petizioni di principio e alle mozioni parlamentari fanno seguito i fatti, ovvero gli investimenti, ciò ha un significato politico particolarmente profondo. Le varie istituzioni che convergendo su questo riconoscimento e progetto hanno dato prova di grande sensibilità per un problema con caratteristiche epidemiche, ovvero l’aver assegnato finalmente all’obesità la dignità di una malattia formalmente e sostanzialmente riconosciuta, sono ora chiamate a disegnare il percorso organizzativo sociale e sanitario a sostegno degli interventi atti a prevenire e curare questa importante malattia. Il sostegno e la rimborsabilità anche parziale dei farmaci oggi proposti per la terapia dell’obesità dovrebbe rappresentare un altro passo importante. Finalmente le porte per un intervento sanitario progressivamente crescente sono state aperte.»
Giuseppe Fatati, Presidente Italian Obesity Network: « È veramente un’ottima notizia che sia stato previsto un fondo dedicato all’obesità, destinato a finanziare futuri interventi normativi in materia di prevenzione e cura; è il primo step per costruire la consapevolezza pubblica e politica delle complessità che ha l’obesità lungo il corso della vita della persona, per combattere la discriminazione e lo stigma sociale ed istituzionale e consentire un processo decisionale più informato e consapevole. Ci incoraggia a continuare sulla strada della collaborazione con le istituzioni e con tutti i soggetti che, a diverso titolo, si interessano di questo problema, per cambiare realmente la narrazione che si ha oggi della malattia. È un primo piccolo-grande passo per lo sviluppo di un approccio unitario, basato sulle evidenze per la prevenzione e il trattamento dell’obesità, trasversalmente alle discipline scientifiche coinvolte. Un grande e sincero ringraziamento per la sensibilità dimostrata e il grande lavoro svolto all’On. Roberto Pella, alla Sen. Daniela Sbrollini e a tutti i componenti dell’Intergruppo parlamentare ‘Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili’.»
Paolo Sbraccia, Presidente Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation (IBDO Foundation): «L’approvazione di questo emendamento che istituisce un fondo specifico sull’obesità rappresenta un passio avanti storico nel riconoscimento dell’obesità come malattia e nel contrasto a una patologia che ha, come sappiamo, enormi ricadute sotto molteplici punti di vista. Per questo auspichiamo che con questo passaggio l’Italia possa porsi come avanguardia in questa battaglia, ponendosi come la prima nazione in Europa a dotarsi di strumenti adeguati al contrasto di questa malattia».
Iris Zani, Presidente Amici Obesi Onlus: «La comunità di pazienti non può che essere felice e speranzosa di fronte alla notizia di questo emendamento. È un grande passo avanti verso l'obiettivo principale che è il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica e recidivante che obbliga il paziente a prendersi cura di sé sempre. La prospettiva di questo successo non è solo di tipo economico ma anche, e soprattutto, un raggiungimento sociale: il riconoscimento della necessità di dare aiuti concreti a persone che soffrono di una malattia che spesso è confusa con una cattiva gestione del proprio stile di vita, colpevole di comportamenti non idonei e un cattivo stile alimentare. Come presidente dell'associazione Amici Obesi Onlus ringrazio per il grande lavoro svolto dall’Intergruppo parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili, che mi ha sempre tenuto in considerazione e consultato durante i lavori. Ringrazio l'Onorevole Pella per questo risultato e auguro un buon proseguo nei successivi lavori verso l'ottenimento del riconoscimento della malattia dell'obesità».
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