Testa: "Leggiamo toni entusiastici di chi definisce ‘grande attenzione alla categoria’ ciò che in realtà è poco più di un’aggiustatina al sistema"
"Leggiamo toni entusiastici di chi definisce ‘grande attenzione alla categoria’ ciò che in realtà è poco più di un’aggiustatina al sistema", dichiara il presidente nazionale SNAMI, Angelo Testa, in merito alle disposizioni sulla medicina generale contenute nel decreto Milleproroghe. "Non possiamo negare che la proroga degli incarichi per i medici iscritti al Corso di formazione specifica in medicina generale sia una misura positiva e necessaria, ma si tratta di un provvedimento di puro buonsenso.
SNAMI sottolinea come la categoria sia ancora in attesa di interventi concreti per garantire un futuro migliore sia ai professionisti sia ai pazienti. "Siamo anni luce lontani dalla nostra proposta di riforma della medicina generale che trasformi il percorso in una vera e propria specializzazione equiparata a quelle universitarie", prosegue Testa. "Continuare a ignorare questo tema significa mantenere la professione in uno stato di perenne precarietà e disincentivare i giovani a intraprendere questa strada." Il leader SNAMI esprime grande preoccupazione: "Se questa è l’attenzione del governo e del ministro alla medicina generale, siamo molto preoccupati: non basta prorogare ciò che rischiava di scadere, serve un piano serio e coraggioso per arginare la grave carenza di medici di medicina generale e dare risposte concrete a una categoria sempre più in difficoltà. Servono interventi che restituiscano dignità alla nostra professione e la rendano attrattiva per le nuove generazioni. Tutto il resto è solo un palliativo temporaneo, che non cambia la realtà drammatica che viviamo ogni giorno sul territorio," conclude Testa.
Scotti: "Questi aggiustamenti che sono stati adottati in modo strutturale e sono frutto anche del costante confronto con il capo dell’Ufficio legislativo, contribuiscono ad arginare la grave carenza di medici su tutto il territorio"
Trama: "Progetto biennale si completerà entro il 31 dicembre 2025"
Le ricostruzioni eseguite ex post situano al 1 dicembre 2019 il primo paziente in cui sia documentata l'infezione
"Siamo in carenza di organico e intere aree del paese non hanno il medico di famiglia né medici di continuità assistenziale a causa di una visione miope di una politica di tagli alla spesa sanitaria che si trascina da più di dieci anni"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
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Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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