"Siamo in carenza di organico e intere aree del paese non hanno il medico di famiglia né medici di continuità assistenziale a causa di una visione miope di una politica di tagli alla spesa sanitaria che si trascina da più di dieci anni"
"Il Ministro Schillaci ha chiesto aiuto ai Medici di medicina generale per porre rimedio al sovraffollamento dei Pronto Soccorso facendo finta di non capire che l’ overboarding dei pronto soccorso è dovuto non già all’inerzia dei medici di medicina generale bensì al taglio ,in dieci anni di migliaia di posti letto. Solo in due anni (dal 2020 al 2022) sono stati tagliati 32.500 posti letto e fra il 2019 e 2022 oltre 11mila medici hanno lasciato le strutture pubbliche, mentre sono stati chiusi 95 ospedali. Abbiamo la media tra pazienti e disponibilità di posti letto più bassa d’Europa", afferma Pina Onotri, Segretario Generale dello SMI risponde alle recenti dichiarazioni del Ministro della Salute, " Orazio Schillaci, in merito al fatto che i medici di famiglia devono aiutare i pronto soccorso. Siamo in carenza di organico e intere aree del paese non hanno il medico di famiglia né medici di continuità assistenziale a causa di una visione miope di una politica di tagli alla spesa sanitaria che si trascina da più di dieci anni", aggumge Onotri.
"I medici di medicina generale non possono fare da tappa buchi a un sistema sanitario nazionale che non funziona senza che sia risolto strutturalmente la carenza dei medici con politiche, retributive e fiscali che incentivino l’immissione alla professione e l’ampliamento degli organici e delle strutture di emergenza urgenza. La Parte Pubblica fa finta di non capire che la gestione del malato cronico non può essere posta in carico a un singolo professionista e la previsione di mandare i medici negli studi periferici e nelle Case di Comunità non può rappresentare una risposta", incalza Onotri.
"Se ci vogliono nelle Case di Comunità, così come espresso recentemente dal Presidente della Regione Lazio e da presidenti di altre regioni offrissero ai medici disponibili un contratto a ore sul modello di quello degli specialisti territoriali con relativi emolumenti e tutele. Ma medici di medicina generale un po’ di qua (Case delle comunità) e un po’ di la (studi periferici ),come Pulcinella servitore di due padroni non è sostenibile con gli attuali carichi di lavoro, né appetibile per i nuovi medici. Se si vuole mettere fine al rapporto fiduciario tra cittadini e pazienti si pensasse alle modifiche normative da fare e lo si dica chiaramente. In alternativa sia data la possibilità ai medici di decidere se vogliono continuare a lavorare a quota capitaria negli studi o lavorare a quota oraria nelle Case di Comunità. Noi siamo sempre disponibili ad un confronto, ma difenderemo ad oltranza i diritti di coloro che rappresentiamo", conclude Pina Onotri.
Ma in molte regioni italiane l’infrastruttura tecnologica è carente, e molti studi medici non sono ancora adeguatamente attrezzati per affrontare una digitalizzazione completa
"Con questa sentenza si stabilisce che lo Stato non può arrogarsi il diritto di tagliare risorse destinate alla sanità nemmeno nel caso in cui le Regioni non abbiano versato la propria quota del contributo alla finanza pubblica"
Il Ministro: "L'alternativa alle strutture di emergenza è l'assistenza sul territorio, su cui stiamo investendo con le case di comunità"
Scotti (Fimmg): Condividiamo la lettura di Schillaci, con carichi eccessivi e carenza di mmg il Servizio sanitario non regge. Sui dati Agenas: Preoccupante che l’Agenzia non includa il dato della convenzionata tra le risorse umane del SSN
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
"Siamo in carenza di organico e intere aree del paese non hanno il medico di famiglia né medici di continuità assistenziale a causa di una visione miope di una politica di tagli alla spesa sanitaria che si trascina da più di dieci anni"
Ma in molte regioni italiane l’infrastruttura tecnologica è carente, e molti studi medici non sono ancora adeguatamente attrezzati per affrontare una digitalizzazione completa
Giovane africano di 22 anni recupera dignità e speranza
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