Oltre 100 realtà scientifiche riunite in un’alleanza innovativa promossa da Health City Institute, con l’obiettivo di mettere al centro la salute come bene comune e affrontare le sfide dell’urbanizzazione
Nascei, promossa da Health City Institute, l’alleanza Science for Cities tra oltre 100 qualificati e riconosciuti soggetti scientifici, che si pone l’obiettivo di promuovere politiche e soluzioni innovative per affrontare le sfide sociali legate alla salute e al benessere nelle città moderne, valorizzando il ruolo della Scienza, e delle società ed enti scientifici, in un lavoro comune per la promozione della salute nelle città. La salute, infatti, come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività, è al centro dell’impegno dell’innovativa alleanza, che punta a migliorare la qualità della vita urbana in modo sostenibile e inclusivo, attraverso una fattiva azione sui determinanti sociali nelle aree urbane. L’alleanza Science for Cities è stata presentata in Senato in un evento su iniziativa della Sen. Daniela Sbrollini, alla presenza di esperti e rappresentanti delle istituzioni, durante il quale è stato lanciato il "Patto per la salute e il benessere delle città", rivolto da Science for Cities alle istituzioni, ai sindaci e a tutti i soggetti chiamati a prendere decisioni sulle città e per il benessere delle comunità.
«L’interconnessione e la collaborazione sono gli ingredienti fondamentali per progredire nel campo della sostenibilità e della qualità della vita - ha detto il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini (nella foto) - È un processo che deve costruirsi mediante l’impegno di tutte le discipline scientifiche e di tutti gli attori, quali istituzioni, imprese, cittadini. Ecco perché l’università cerca di offrire diversificazione nell’offerta formativa e, anche tramite i moderni campus, un modo di vivere diverso, puntando sul verde, sul digitale e sulla rigenerazione urbana. Questo viaggio deve iniziare dai protagonisti del cambiamento, dal punto di vista del MUR gli studenti, che saranno gli attori e i cittadini del futuro.»
«L’urbanizzazione è una delle maggiori sfide del nostro tempo rispetto alla salute delle comunità e degli individui, dobbiamo affrontarla con tutti gli strumenti a disposizione, in un approccio globale, e in questo contesto l’alleanza del mondo della scienza riunito in Science for Cities costituisce una risorsa unica e innovativa. Il fenomeno della grande urbanizzazione va conciliato con il diritto di ogni cittadino a una vita sana e integrata nel proprio contesto urbano. Occorre incoraggiare gli stili di vita sani nei luoghi di lavoro, nelle grandi comunità e nelle famiglie e ampliare e migliorare l’accesso alle pratiche sportive e motorie per tutti i cittadini, favorendo così lo sviluppo psicofisico dei giovani e l’invecchiamento attivo. Questo significa promuovere un assetto One Health, ovvero un approccio che tiene conto delle connessioni tra salute umana, animale e ambientale considerando tutti i rischi per la salute umana, e in questo quadro l’alleanza con la scienza rappresenta un apporto imprescindibile», ha sottolineato la Sen. Daniela Sbrollini, Vice Presidente della 10a Commissione permanente del Senato (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) e co-Presidente Intergruppo parlamentare Qualità di vita nelle città.
Science for Cities si ispira all’indicazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che considera la salute un "bene comune". Oltre la metà della popolazione mondiale vive oggi negli ambienti urbani. Le città contribuiscono per il 70 per cento alle emissioni globali di carbonio e per oltre il 60 per cento all'uso delle risorse. In Italia circa il 37 per cento della popolazione vive nelle aree metropolitane. In questo contesto, sono proprio gli ambienti urbani ad avere un ruolo primario nella tutela della salute pubblica. Se, infatti, l’inurbamento e l’urbanizzazione sono responsabili dell’aumento delle malattie croniche non trasmissibili come diabete, obesità, malattie cardiovascolari e molti tumori, la pianificazione urbana consapevole e inclusiva e la sinergia e comunità d’intenti tra istituzioni, accademia e società civile possono trasformare le aree urbane in ambienti più sani e resilienti.
Obiettivo di Science for Cities è quello di fare proprie le proposte emerse nel Pact for the Future sottoscritto dall’Assemblea delle Nazioni Unite lo scorso 20 settembre, e traslarle nelle nostre città e negli ambienti dove viviamo e agiamo, proponendo e realizzando un "Patto per la salute e il benessere delle città". Siamo in un momento di profonda trasformazione globale e siamo chiamati a confrontarci con crescenti rischi catastrofici ed esistenziali, molti dei quali causati dalle scelte che facciamo in tema di sostenibilità degli ambienti in cui viviamo, in primo luogo città e centri urbani. Urge un cambio di rotta: i progressi nella conoscenza e nel sapere, nella scienza, nella tecnologia e nell'innovazione potrebbero offrire una svolta verso un futuro migliore e più sostenibile per tutti. La scelta spetta a tutti noi, istituzioni, scienziati, cittadini e assieme dobbiamo trovare sinergie per investire e costruire il futuro delle nostre città. Attraverso azioni concrete e sinergie, le realtà scientifiche riunite in Science for Cities si impegnano per avere città giuste, eque, inclusive, sostenibili e in prosperità, un mondo in cui benessere, salute, assistenza sanitaria e dignità siano assicurati a tutti i cittadini.
«È essenziale sviluppare una roadmap che affronti la relazione tra urbanizzazione e salute, in linea con le raccomandazioni dell'OMS e con il Pact for the Future dell’ONU - ha detto Andrea Lenzi, Coordinatore di Science for Cities, Presidente CNBBSV della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Presidente di Health City Institute - L’obiettivo è aumentare la consapevolezza riguardo ai rischi per la salute legati all’urbanizzazione, promuovendo azioni concrete e politiche governative mirate. La roadmap dovrà affrontare l’esposizione a fattori ambientali come inquinamento e gestione dei rifiuti, che aumentano i rischi per la salute urbana. Inoltre, dovrà individuare azioni per ridurre le disparità e garantire a tutti i cittadini una vita sana. L'Italia ha l’opportunità di guidare lo studio su questi temi, favorendo la collaborazione tra istituzioni, enti locali, università e esperti per evitare approcci settoriali e frammentati.»
Forte della collaborazione con Ministero della salute, Istituto superiore di sanità, Comitato nazionale per la biosicurezza le biotecnologie e le scienze della vita della Presidenza del consiglio, ANCI, CITIES+, università, imprese, organizzazioni di cittadinanza e del terzo settore e numerose altre istituzioni pubbliche e private, Science for Cities vuole creare un ambiente di collaborazione tra tutte le realtà coinvolte con lo scopo di sviluppare e implementare soluzioni concrete che affrontino le problematiche urbane, proponendosi di agire come punto di riferimento per le politiche urbane che pongano la salute come obiettivo primario.
Unanime il consenso degli intervenuti: il futuro delle città passa anche dalla consapevolezza che la salute è un bene comune da tutelare e promuovere attraverso azioni concrete, integrate e multidisciplinari.
«Le aree interne e montane rappresentano contesti profondamente diversi dalle realtà metropolitane, caratterizzati da specifiche caratteristiche che, viste in chiave di opportunità, richiedono opportuni interventi mirati. - ha dichiarato il Sen. Guido Quintino Liris, Presidente Intergruppo parlamentare per la Prevenzione e le emergenze sanitarie nelle aree interne marginali, le aree montane e le isole minori – Proprio queste peculiarità, infatti, offrono un’opportunità unica: affrontare le sfide di questi territori consente di individuare e sviluppare soluzioni innovative per contrastare alcuni effetti negativi dell’isolamento geografico. In questo senso, tali aree possono diventare veri e propri laboratori per innovare verso nuovi approcci in tema di salute e benessere, su aspetti cruciali come la prossimità dei servizi socio-sanitari, la gestione dell’invecchiamento demografico, la lotta all’isolamento e le dinamiche di spopolamento. Il Patto proposto oggi dalla comunità scientifica riunita in Science for Cities rappresenta una preziosa occasione per integrare conoscenza e azione in queste aree. Sta a noi, come rappresentanti delle istituzioni, della politica e delle amministrazioni locali, raccogliere questa sfida, ponendo tali tematiche al centro dell’agenda politica e trasformandole in iniziative concrete e sostenibili per il benessere delle comunità».
Il Sen. Mario Occhiuto, co-Presidente Intergruppo parlamentare Qualità di vita nelle città ha parlato della rigenerazione urbana, tema sul quale ha presentato un Ddl a sua firma: «Una città a misura d’uomo è una città che pone al centro il benessere dei cittadini, e questo significa garantire loro non solo accesso a servizi sanitari di qualità, ma anche a spazi pubblici salutari, sicuri e inclusivi. In ambito sanitario, significa adottare politiche integrate che promuovano la prevenzione, l’accesso a cure di qualità e il miglioramento dell’ambiente urbano, affinché ogni persona possa godere di una vita sana. Oggi bisogna puntare a modelli di rigenerazione urbana come nuovo processo, multidimensionale e integrato di intervento progettuale nel recupero delle città non solo dal punto di vista urbanistico ma che abbia un impatto positivo sul benessere delle città. In questo scenario, l’apporto della scienza rappresenta un contributo fondamentale, ed è per questo che la nuova grande alleanza che nasce oggi costituisce un’importante svolta nell’affrontare le problematiche dell’urbanizzazione in chiave costruttiva».
Infine, l’on. Roberto Pella, Vice Presidente di ANCI, membro della 5a Commissione permanente della Camera (Bilancio, tesoro, programmazione) e co-Presidente Intergruppo Parlamentare Qualità di Vita nelle Città, Vice Presidente ANCI, ha evidenziato l’importanza della nuova figura professionale dell'health city manager: «Nel 2022, promosso da Anci, è stato avviato un percorso di formazione a tappe per la figura dell’health city manager, che proseguirà anche quest’anno e negli anni venturi. Un progetto importante, che è stato inserito tra i cinque case study a livello mondiale nel report Health Inclusivity Index, sviluppato da Economist Impact e dall’University College of London. A seguito di questo percorso, abbiamo visto un’adozione crescente di questa figura nelle città italiane. Ci sono stati alcuni esempi concreti di applicazione di questo profilo, come ad esempio nei comuni che hanno avviato progetti di mobilità sostenibile e di promozione della salute pubblica. Un’esperienza che prosegue con il nuovo percorso di alta formazione in "Sport and Health City Manager", che costituirà un’opportunità per altri 40 giovani partecipanti. Il futuro dell'health city manager è promettente, poiché le città si rendono conto che la gestione della salute e del benessere urbano richiede figure specializzate.»
La condanna "per il mancato rispetto delle decisioni di un paziente, rappresentato dalla figlia, sua amministratrice di sostegno"
Morelli: "128 miliardi di euro per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza, potenziando i servizi sanitari sul territorio nazionale"
Lo comunica la Commissione europea in una nota, precisando che il divieto fa seguito alla valutazione dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa)
Una fotografia che emerge da un rapporto del Ministero
Più formazione per vincere sfida arresto cardiaco improvviso
I vaccini sono adattati alla variante JN.1. Possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri
Bellantone: "la sicurezza dell’assistito è un pilastro fondamentale della qualità delle cure ed è un diritto inalienabile di ogni persona"
"Uso corretto delle risorse non avviene in tutte le regioni"
La condanna "per il mancato rispetto delle decisioni di un paziente, rappresentato dalla figlia, sua amministratrice di sostegno"
Le università private stanno già pubblicando le informazioni per i propri test di ammissione
Geriatri, 15% di visite in meno. Cala la mortalità per le malattie del cuore
Sebbene il trattamento preventivo con levofloxacina abbia portato a una minore incidenza di tubercolosi la differenza non è stata significativa
Commenti