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Infermieri prescrittori, è scontro. I sindacati: è un blitz, urgente un incontro con il ministro Schillaci

Professione Redazione DottNet | 14/10/2024 18:55

Scoppia la polemica dopo l’annuncio della nascita di 3 aree di specializzazione infermieristiche che aprirà per la prima volta in Italia la strada della prescrizione infermieristica di trattamenti assistenziali e tecnologie specifiche

 La notizia, annunciata dal ministro Schillaci, è arrivata sabato scorso e ha immediatamente destato sconcerto e stupore. Il titolare del Dicastero della Salute ha infatti rivelato che si va verso una riforma epocale per gli infermieri con le lauree magistrali a indirizzo clinico e la prescrizione infermieristica. La Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) ha espresso soddisfazione dopo l'intervento del ministro della Salute, Orazio Schillaci, al Consiglio nazionale della Federazione dove ha illustrato, alla platea formata dai presidenti dei 102 Ordini provinciali, i recenti provvedimenti assunti dal Governo in favore del personale sanitario, a partire dal decreto-legge contro le aggressioni. L’annuncio più atteso - si legge in una nota - aveva però riguardato la nascita delle 3 aree di specializzazione infermieristiche: in cure primarie e sanità pubblica; in cure pediatriche e neonatali e in cure intensive e nell’emergenza. All’istituzione di queste aree di specializzazione, che prossimamente saranno recepite dalla revisione della classe di laurea da parte del Mur, la Federazione lavora da anni con i ministeri della Salute e dell’Università. L’obiettivo è offrire più opportunità formative e sbocchi di carriera agli infermieri in possesso della laurea magistrale.

"Stiamo lavorando a un progetto complessivo che guarda al futuro della sanità italiana e al ruolo cruciale che gli infermieri ricoprono oggi e che svolgeranno nell'assistenza sul territorio - aveva dichiarato Schillaci -. La vostra professionalità e il vostro contributo sono insostituibili per garantire qualità alla sanità pubblica. Grazie a voi, il nostro servizio sanitario potrà affrontare con maggiore forza e preparazione le sfide future, rispondendo in modo efficace alle esigenze dei cittadini". Si finalizza così - spiega la nota Fnopi - un modello di assistenza infermieristica disegnato sulle reali necessità dei cittadini. Nel contempo, si apre per la prima volta in Italia la strada della prescrizione infermieristica di trattamenti assistenziali e tecnologie specifiche (tra i quali presìdi sanitari e ausili) per garantire continuità e sicurezza delle cure. Per la Fnopi, quindi, si tratta di "una svolta epocale, attesa da anni, che concretizza un proficuo dialogo con i ministri Orazio Schillaci e Anna Maria Bernini, sin dal loro insediamento, e con tutte le Direzioni generali coinvolte, a partire da quella delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio sanitario nazionale, diretta da Mariella Mainolfi, e quella degli Ordinamenti della formazione del Mur, diretta da Gianluca Cerracchio".

Immediata la levata di scudi da parte dei sindacati: "Mentre siamo in attesa di un più volte invocato segnale di attenzione da parte della politica, apprendiamo invece con stupore e solo dalla stampa l'apertura alle prescrizioni infermieristiche. Ennesimo blitz perpetuato in spregio a un preliminare confronto con i medici cui, di fatto, sono attribuite inequivocabili prerogative nella diagnosi e terapia. Sono anni che chiediamo una chiara definizione di atto medico perché le attuali ambiguità non chiariscono affatto i limiti in termini di responsabilità, anzi espongono ulteriormente i dottori a contenziosi anche per atti non gestiti direttamente da loro". Questa la risposta unitaria dei leader di Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, di Cimo-Fesmed, Guido Quici, della Fimmg, Silvestro Scotti e del Sumai, Antonio Magi alla possibilità data agli infermieri di conseguire lauree magistrali e di prescrivere dispositivi. "Un argomento così delicato, che tra l’altro creerà inevitabilmente un aumento della spesa sanitaria, merita un’ampia discussione tra le parti perché è inimmaginabile assegnare compiti ad altri professionisti senza adottare strumenti di appropriatezza vista la ampia e indistinta platea di sanitari prescrittori".  "Continuare ad escludere i professionisti da discussioni e materie che pur li riguardano da vicino ci offende e appare miope". "Chiediamo pertanto un incontro urgente al Ministro della salute auspicando di tornare a dialogare con le istituzioni per evitare rotture insanabili che porterebbero inevitabilmente a una reazione dura di tutta la categoria".

"Se fosse confermato, così come riportano alcune notizie stampa, che con il varo delle aree di specializzazione infermieristiche, gli infermieri potranno prescrivere presidi sanitari e ausili a pazienti, questo rappresenterebbe un’ opzione molto grave", tuona Pina Onotri, Segretario Generale dello SMI. "Non vogliamo innescare nessun conflitto con gli infermieri, ma questa scelta rappresenta l’ennesima risposta sbagliata alla crisi della professione di medico . Siamo di fronte a una politica che mira a moltiplicare le prestazioni, invece, di preoccuparsi di garantirle più appropriatamente; si cerca in questo modo di traslare competenze mediche verso professioni a più basso costo, che hanno avuto una formazione che è costata di meno - dice Onotri -.Permettendo agli infermieri di poter prescrivere presidi sanitari e ausili a pazienti, non si tiene conto delle competenze che occorrono per una prescrizione medica. Vorremmo ricordare a tutti che occorre un atto medico che tenga conto del carattere scientifico della prescrizione" . "Attendiamo di visionare il provvedimento delle nuove lauree specialistiche per le scuole infermieristiche per valutare se vi siano le condizioni giuridiche per fare ricorso per un eventuale abuso di professione", conclude la sindacalista.

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