Chi curerà gli oltre 200.000 i pazienti affetti da tumore che ogni anno in Italia devono essere sottoposti a radioterapia? Risponde l’Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia Clinica (AIRO)
Solo 31 su 170 posti di Specialità di Radioterapia (pari al 18%) sono stati finora assegnati per l’anno accademico che inizierà a novembre. Troppi pochi per una specializzazione impiegata in oltre il 60% dei malati di tumore e che risulta curativa in oltre il 40% dei casi. L’Oncologia Radioterapica è, insieme alla Chirurgia Oncologica e all’Oncologia Medica, una delle tre principali discipline che curano i tumori.
"Ogni anno in Italia oltre 200.000 i pazienti affetti da tumore che devono essere sottoposti a radioterapia: è uno dei pilastri della cura. Se mancano i radioterapisti – sottolinea Marco Krengli, Presidente dell’Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia Clinica (AIRO) - significa che non potremo curare i malati di cancro che necessitano di questo trattamento. Ecco perché è un problema che riguarda tutti e non solo noi "addetti ai lavori"
I VANTAGGI PER GLI STUDENTI E FUTURI MEDICI
Nonostante sia poco conosciuta, la radioterapia offre grandi vantaggi sia agli studenti che ai futuri medici, possibilità di far carriera, è una scienza dinamica e in evoluzione e (cosa che interessa molto alle nuove generazioni) consente ritmi di vita non troppo stressanti.
Il congresso si propone come un’opportunità di confronto sui temi più attuali e sulle sfide emergenti della professione, mettendo la tecnologia al servizio della centralità della persona
Tra gli studi presentati dal team italiano, di particolare interesse una ricerca sull’utilizzo dell’agopuntura come supporto della radio e chemioterapia nella prevenzione degli effetti collaterali nei pazienti con tumore testa-collo
Nell’ambito del progetto verrà sviluppato il digital twin, un “gemello digitale” di ogni singola paziente che ne riprende le caratteristiche fisiche e la storia clinica per prevedere nuovi eventi o patologie
Ecco quali sono le motivazioni che spingono i giovani medici a operare certe scelte piuttosto che altre
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro
Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti
Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"
Commenti