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Cancro della prostata, più complicanze dopo gli interventi fuori regione. Per il 20% dei pazienti nuovo ricovero entro 30 giorni

Urologia Redazione DottNet | 30/09/2024 13:59

"Tra il 2019 e il 2021, 18.700 pazienti campani sono stati operati in regione per affrontare un tumore della prostata, mentre 1.780 hanno scelto di rivolgersi a strutture extraregionali prevalentemente del Nord Italia"

«Tra il 2019 e il 2021, 18.700 pazienti campani sono stati operati in regione per affrontare un tumore della prostata, mentre 1.780 hanno scelto di rivolgersi a strutture extraregionali prevalentemente del Nord Italia. Il dato che deve far riflettere è che una percentuale significativa dei pazienti che hanno scelto di farsi operare fuori regione hanno avuto complicanze che hanno richiesto un nuovo ricovero rispetto a coloro i quali hanno invece scelto di restare in Campania». Questi i dati So.Re.Sa. citati dal chirurgo Giovanni Di Lauro (nella foto, Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli) tra i promotori dell’evento internazionale sulla chirurgia live "Benvenuti al Sud". «La Campania è ormai al passo con le migliori realtà nazionali in fatto di chirurgia robotica e tecniche mini-invasive – prosegue Di Lauro - ancor più se si guarda alla cura dei tumori e delle malattie non oncologiche urogenitali.

Il problema è che esiste nei pazienti la radicata convinzione di dover andare verso le regioni del Nord Italia per trovare ciò che in realtà possono avere qui». La convention Benvenuti al Sud è nata dalla collaborazione dei reparti di urologia di Federico II di Napoli (diretto dal professor Ciro Imbimbo), Santa Maria della Grazie di Pozzuoli (diretto dal dottor Giovanni Di Lauro) e Azienda Ospedaliera Cardarelli (diretto dal dottor Paolo Fedelini). Un evento senza precedenti, primo passo della nascita di un’accademia di formazione a trazione partenopea che servirà a far perfezionare e crescere i chirurghi di domani. Nel corso delle tre giornate dell’evento si sono alternati dibattiti e chirurgia live, portando ai massimi livelli le tecniche robotiche e mini-invasive in campo urologico.

Tecniche che consentono anche di migliorare la diagnostica mini-invasiva grazie a endoscopi digitali monouso flessibili che permettono di arrivare ad una diagnosi in fase precoce delle patologie uro-oncologiche. «Nel corso degli ultimi decenni – spiegano i promotori di Benvenuti al Sud  Giovanni Di Lauro, Ciro Imbimbo e Paolo Fedelini - la ricerca ha fornito strumenti sempre più efficaci e tecnologici». Ne è un esempio l’evoluzione delle piattaforme robotiche oggi disponibili proprio in chirurgia urologica. Si pensi ad esempio al Robot "Da Vinci", messo a punto dall’Intuitive, o al Robot "Hugo" proposto da Medtronic, a cui si sono aggiunte una miriade di altre piattaforme robotiche, soprattutto cinesi, ma anche giapponesi. È in questo contesto che si innesta l’evento "Benvenuti al Sud", che sottolinea anche come la Campania, dove sono installate più di 10 piattaforme robotiche tra strutture sanitarie pubbliche e private, abbia completamente recuperato il gap tecnologico che aveva rispetto alle realtà sanitarie del Nord Italia. Uno sforzo importante che consente di offrire soluzioni sempre più efficaci e innovative alle malattie urologiche, soprattutto in campo oncologico, ed è a questo che guarda la grande collaborazione (che ormai si è consolidata) tra le strutture sanitarie campane e in particolar modo napoletane. Non è un caso che l’evento "Benvenuti al Sud" abbia coinvolto tutte le aziende ospedaliere napoletane provviste di piattaforme robotiche, un meeting dal sapore avveniristico che ha visto partecipare anche l’Ospedale Monaldi e l’Istituto Pascale, per un totale di 10 sale operatorie nelle quali si sono alternati alcuni tra i più importanti nomi dell’Urologia italiana. I casi sono stati discussi con una platea di esperti che hanno così avuto modo di confrontarsi sulle nuove tecniche, mostrandone pro e contro e rendendo la chirurgia urologica sempre più sartoriale.

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