Svolgere attività fisica, seguire una corretta alimentazione ed avere una buona qualità del sonno sono accorgimenti da adottare in ottica prevenzione
Quella delle demenze è una vera e propria emergenza sociale e una priorità di sanità pubblica: nel mondo infatti sono 55 milioni le persone coinvolte, di cui 2 milioni solo in Italia. A questo proposito, in occasione del proprio Decennale di fondazione e della Giornata Mondiale Alzheimer, Airalzh Onlus (Associazione Italiana Ricerca Alzheimer) ha presentato un’importante campagna di sensibilizzazione per invitare la popolazione ad essere maggiormente consapevole dei benefici di un corretto stile di vita, e di adottarlo anche come prevenzione alle demenze.
Questa campagna si prefigge di offrire degli strumenti di informazione ad hoc, ovvero dei quaderni divulgativi scaricabili dal minisito
"La prevenzione, primaria e secondaria, è un dovere - dichiara il Prof. Sandro Sorbi, Past President Airalzh e Dir. Neurologia I presso l’Az. Osp. Univ. ‘Careggi’ di Firenze - Abbiamo necessità di indicare alla popolazione l’importanza di adottare alcuni accorgimenti sugli stili di vita come per esempio l’attività fisica, l’alimentazione ed il sonno, ma anche la stimolazione cognitiva e l’importanza delle relazioni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, a tal riguardo, ha recentemente pubblicato un documento (*) che indica 12 raccomandazioni di interventi possibili su condizioni mediche che predispongono alla demenza ed al declino cognitivo e che devono essere prevenute e curate. Per una patologia come la demenza, non solo sono fondamentali la diagnosi precoce, il trattamento e il supporto, ma anche le strategie di riduzione del rischio, come appunto il perseguimento di uno stile di vita salutare".
Airalzh ha deciso di lanciare la campagna di sensibilizzazione a seguito di un’indagine - realizzata per conto dell’Associazione stessa da Walden Lab di Paolo Anselmi – sulla percezione della malattia di Alzheimer nella popolazione italiana. È emerso che, nonostante il 49% della popolazione sia preoccupata che la malattia possa in futuro riguardarla personalmente o colpire una delle persone care, solo 1 italiano su 10, si dichiara "molto informato" su questa patologia, la maggior parte della popolazione si è detta interessata a
conoscerla maggiormente. In particolare, tra i dati di maggiore interesse dell’indagine, andando ad analizzare i fattori di rischio, è risultato che solo poco più di 3 italiani su 10 considerano lo stile di vita sano utile per prevenire l’insorgenza della malattia.
"In questi 10 anni di attività abbiamo potuto far crescere una rete di giovani ricercatori con l’intento di sviluppare carriere indipendenti - racconta la Presidente di Airalzh Onlus, Prof.ssa Alessandra Mocali - oltre al sostegno alla ricerca un altro dei nostri obiettivi prioritari è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla malattia e di abbattere lo stigma. Le donazioni di grandi aziende e privati ci hanno permesso di raccogliere fondi per oltre 4 milioni di euro che sono stati utilizzati per finanziare assegni di ricerca, progetti di ricercatori under 40 con i Bandi Airalzh Grants for Young Researchers (AGYR) e progetti per ricercatori mid-career sostenuti insieme alla Fondazione Armenise Harvard. Quest’anno abbiamo pubblicato anche il primo Airalzh Starting Grants che punta a finanziare progetti di medicina translazionale, e il primo bando su Art-therapy".
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