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Schillaci: Arresto in flagranza contro le aggressioni ai sanitari

Sanità pubblica Redazione DottNet | 12/09/2024 15:57

Violenza verso medici e infermieri inaccettabile, presto il confronto con i sindacati

 "Ci siamo confrontati anche con il ministro Nordio. In questo momento riteniamo che lo strumento più utile per cercare di combattere questo fenomeno inaccettabile, ovvero le aggressioni al personale sanitario, è quello di introdurre sempre l'arresto in flagranza di reato, anche differito". Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, al termine della riunione con tutti gli Ordini professionali sanitari. Schillaci ha aggiunto che "a breve ci sarà un confronto anche con le parti sindacali".  "Abbiamo avuto una riunione con tutti gli ordini professionali sanitari e anche il sottosegretario alla salute Marcello Gemmato.

Come governo - ha spiegato Schillaci - siamo intervenuti da subito contro questo che purtroppo è un problema annoso della sanità italiana. Lo scorso anno abbiamo aumentato le pene per chi commette violenza contro i sanitari e istituito la procedibilità d'ufficio, ma questo come è evidente non è più sufficiente". Schillaci ha ha detto di aver incontrato ieri anche il ministro dell'interno Piantedosi: "Voglio sottolineare - ha aggiunto - che i posti di polizia nell'ultimo anno sono aumentati in maniera significativa, e quindi il governo è assolutamente sul pezzo contro quello che è però anche un problema culturale". Quindi, ha concluso, "bisogna in questo momento rapidamente trovare degli strumenti per contrastare questo fenomeno inaccettabile".

FNOMCEO

“Ringraziamo il Governo, e in particolare i Ministri  Schillaci  e  Nordio e il Sottosegretario Marcello Gemmato , per aver condiviso ed effettuando fatti carico della nostra proposta: introdurre l'arresto in flagranza differita per chi aggredisce un operatore sanitario”. Così il Presidente della FNOMCeO , la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo  Anelli , commenta quanto annunciato dal Ministro della Salute Orazio  Schillaci al termine della riunione di con gli Ordini delle professioni sanitarie, nella quale si sta affrontando il tema della violenza contro medici, infermieri e altri sanitari e alla quale per FNOMCeO hanno partecipato in collegamento lo stesso  Anelli  e in presenza il Segretario, Roberto  Monaco e in cui la Federazione ha presentato una serie di proposte. “Sia l’incontro in tempi così rapidi  – aggiunge –  sia quanto affermato dal Ministro  Schillaci , sia la sensibilità da sempre dimostrata al problema dal Ministro Piantedosi,  sono un segno dell’attenzione del Governo a questa emergenza di sanità pubblica, che sta portando molti colleghi a dimettersi, esasperati dal clima di estrema insicurezza in cui sono costretti a lavorare”. “È necessario che ora questa attenzione  – conclude  Anelli  –  si traduca in un Decreto-legge, che definisce una serie di iniziative operative e normative, a carattere d'urgenza, che comprendono, oltre a sistemi di videosorveglianza, anche procedure di controllo e regolazione degli accessi alle strutture sanitarie e sistemi a garanzia della tutela personale degli operatori”.

ANAAO

“Le misure annunciate dal Ministro della salute Orazio Schillaci quali l’arresto in flagranza di reato e l’aumento delle forze di polizia all’interno degli ospedali sono deterrenti concreti per cercare di arginare nell’immediato il fenomeno delle aggressioni. Sarà però necessario esercitare i dovuti controlli per verificare azienda per azienda che le disposizioni vengano applicate e al contempo responsabilizzare le Direzioni Generali fornendo loro gli strumenti per creare un filtro agli accessi in ospedale da parte dei visitatori. Non è più accettabile che si ripetano i fatti di Foggia. Lunedi 16 settembre daremo vita a una manifestazione davanti al Policlinico di Foggia insieme ai medici, ai dirigenti sanitari e agli infermieri per fare muro contro le aggressioni”. È quanto afferma il Segretario Nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio.

FADOI

“Giudichiamo positivamente la volontà annunciata dal Ministero della Salute, Orazio Schillaci di introdurre l’arresto in flagranza di reato anche differito per chi aggredisce il personale sanitario”. Lo afferma il Presidente nazionale della Fadoi (Federazione dei medici internisti ospedalieri), Francesco Dentali. “Una misura del genere – prosegue Dentali - come l’aumento delle Forze dell’Ordine nelle strutture sanitarie rappresenta certamente un intervento concreto per contrastare nell’immediato questo fenomeno dilagante che vede ormai il personale sanitario bersaglio quotidiano di violenze e aggressioni”. “È però allo stesso tempo innegabile - rimarca Il Presidente Fadoi – come del resto ha evidenziato lo stesso Ministro che siamo ormai di fronte ad un pericoloso fenomeno culturale che va risolto alla radice e la cui soluzione purtroppo non è dietro l’angolo. Occorre investire certamente in sicurezza ma bisogna anche investire sul Ssn così come va evidenziato e valorizzato il ruolo dei professionisti che ogni giorno si prendono cura di migliaia di persone in ospedale come sul territorio. Oltre che perseguire occorre prevenire investendo in sanità e sicurezza”.

FNOPI

“È condivisibile la proposta formulata oggi dal ministro Schillaci, sull’arresto in flagranza di reato anche differito entro 48 ore contro chi commette violenze ai danni degli operatori. È un elemento importante per alleggerire la tensione di questi giorni e costruire un percorso culturale di sensibilizzazione dei cittadini rispetto all’utilizzo delle strutture del Servizio sanitario nazionale”.  Lo dichiara, in una nota, Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), che questa mattina ha partecipato all'incontro del ministro della Salute, Orazio Schillaci, con gli Ordini delle professioni sanitarie. “La Federazione è da sempre collaborativa sul tema delle aggressioni agli operatori sanitari e ritiene necessario rafforzare le indicazioni per la procedibilità d’ufficio già prevista dal governo nel decreto bollette. Si tratta di un percorso oggi poco utilizzato all’interno delle aziende e per questo abbiamo chiesto al ministro di rafforzare la sensibilizzazione in questo senso”, ha concluso Mangiacavalli.

FEDERSANITA'

"Chi accede in un pronto soccorso deve aver rispetto del luogo e di chi ci lavora. Ma la militarizzazione, altra proposta avanzata in questi giorni, se la viviamo come potenziamento dei posti di polizia nei pronto soccorso va bene, ma non possiamo 'chiuderci'. Il Ddl sul Daspo? Credo però che si leda un diritto costituzionale dei cittadini. Qui il tema è alzare il livello delle pene per chi si macchia di crimini, anche con lo strumento dell'arresto differito. Dobbiamo dare un segnale ai nostri professionisti, il sistema Paese li considera come qualcosa di prezioso e prevede un sistema di regole che li tuteli". Lo spiega all'Adnkronos Salute Fabrizio d'Alba, presidente di Federsanità e direttore generale del Policlinico Umberto I di Roma. "Oggi ritorniamo sul tema delle aggressioni che purtroppo - sottolinea - non è mai uscito dall'agenda. L'evento che si è consumato al Policlinico di Foggia ai danni degli operatori sanitari va oltre questo fenomeno perché ha delle sfaccettature di delinquenza. Quanto accaduto a Foggia rilancia il problema ed è evidente che si deve alzare il livello e la forza delle risposte da mettere in campo - prosegue d'Alba - Rispetto alle proposte che sono emerse non ne scarterei nessuna a priori, vanno analizzate. Io sono un tecnico della sanità che oggi presiede un'associazione che mette insieme le aziende sanitarie e i Comuni: non dobbiamo toglierci dalla mente che come aziende del Servizio sanitario nazionale dobbiamo sempre essere aperte con i nostri pronto soccorso e accogliere i cittadini. Ci approntiamo e interfacciamo in un momento di problematicità e fragilità della popolazione e non possiamo limitare gli accessi alle strutture sanitarie, come paventato da qualcuno". Federsanità e Fiaso stanno portanto avanti un tavolo congiunto sui grandi temi della sanità pubblica, tra cui anche quello delle aggressioni agli operatori. "Occorre contestualizzare gli interventi - precisa d'Alba - creare le condizioni affinché nei luoghi di assistenza si riduca il fenomeno delle violenze, ma anche verbali. Capire dove sono 'figli' di disagi e di altri ordini di problemi, perché c'è una responsabilità ampia che va oltre la sanità e richiede risposte assolutamente strutturare. Noi ci impegniamo a portare al Governo alcune proposte concrete. Oggi molti degli interventi fatti nel recente passato sul tema delle misure contro le aggressioni non si conoscono e non sono plasticamente visibili. Cosa diversa è se le forze dell'ordine intervengono e con l'aiuto delle immagini delle nostre telecamere vanno a casa di chi ha commesso il fatto e lo arrestano. C'è una forza di deterrenza più alta" rispetto alle ammende. All'Umberto I siete riusciti in questo lavoro? "Nell'ultimo periodo stiamo riscontrando un miglioramento, il posto di polizia è diventato fisso e 24 ore su 24. E nel tempo abbiamo organizzato iniziative dedicate alla formazione del persone sulle tecniche di dissuasione dell'escalation di aggressività dei pazienti. Non ha risolto il problema, ma ci ha dato qualche risultato", conclude d'Alba.


 

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