Patella: “Oggi, le riniti allergiche colpiscono tra il 10% e il 30% della popolazione, con un’incidenza complessiva che sfiora il 28%”
Quest’anno la stagione dei pollini è partita in anticipo di quasi un mese e le allergie respiratorie stanno aumentando come mai prima d’ora: sempre più persone, anche senza una predisposizione genetica, stanno sviluppando reazioni allergiche a causa dell’aria sempre più inquinata e del clima imprevedibile. L’urbanizzazione e il cambiamento climatico stanno trasformando quella che una volta era una semplice "allergia di stagione" in un problema che dura tutto l’anno, con conseguenze sulla qualità della vita di milioni di persone.
A fare il punto della situazione è il Dott.
FATTORI AMBIENTALI PIÙ FORTI DELLA GENETICA: L’URBANIZZAZIONE E IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
"Negli ultimi anni, il numero di persone colpite da patologie allergologiche è aumentato vertiginosamente", segnala il Presidente Patella. "Se nel triennio 2018-2020 l’incidenza di nuovi casi era dell'11% all'anno, nel 2024 il dato era già al 16%", spiega – citando i dati ISTAT – il Presidente, che prosegue: "Oggi, le riniti allergiche colpiscono tra il 10% e il 30% della popolazione, con un’incidenza complessiva che sfiora il 28%".
E il colpevole sembra essere il cambiamento climatico che, complice l’innalzamento delle temperature e la conseguente modifica dei ritmi naturali, sta anticipando e prolungando la stagione pollinica, con le prime manifestazioni a febbraio e le ultime ancora a settembre. "Quest’anno" – aggiunge Patella – la stagione pollinica è iniziata 25 giorni prima rispetto alle previsioni.", confermando la variazione dei ritmi naturali.
Un tempo di esposizione prolungato, quindi, che comporta un aumento considerevole di casi, anche e soprattutto in questa stagione 2025.
Quanto pesa l’ambiente sullo sviluppo delle allergie respiratorie? Contrariamente a ciò che si può pensare, l’incidenza del disturbo sembra essere maggiore in città invece che in campagna. "L’urbanizzazione e lo smog potenziano l’effetto allergizzante dei pollini, aumentando il rischio di sviluppare allergie anche in chi non ne ha mai sofferto prima", spiega il Presidente. "In generale, infatti, l’ambiente pesa per il 70%, la genetica solo per il 30%: ciò significa che una persona predisposta potrebbe non sviluppare allergie se non viene esposta ai fattori scatenanti come smog, acari, muffe o peli di animali." "In questo senso" prosegue, "Chi si trasferisce in una nuova città può sviluppare allergie a cui prima era immune, come dimostrano gli studi sulla medicina della migrazione".
ALLERGIE RESPIRATORIE: UN PROBLEMA CHE PESA SU LAVORO, SCUOLA ED ECONOMIA
Le allergie respiratorie non sono solo un fastidio stagionale, ma possono rappresentare un vero ostacolo alla quotidianità, con ripercussioni sulla produttività lavorativa e sul rendimento scolastico. "I disturbi correlati alle allergie respiratorie possono essere talmente invalidanti da "costringere" gli adulti ad assentarsi dal lavoro fino a 18 giorni l’anno e possono compromettere la performance scolastica e lavorativa a causa della scarsa qualità del sonno e della difficoltà di concentrazione", avverte il Presidente. Oltre all’impatto sulla qualità della vita, le allergie respiratorie rappresentano anche un costo socioeconomico significativo. Il Presidente richiama l’attenzione su un recente studio americano "The Economic Burden of Asthma", secondo cui interventi mirati potrebbero ridurre di oltre 50 milioni di euro (27%) i costi legati all’asma severo e di circa 31,7 milioni di euro (26%) quelli dell’asma eosinofilico severo.
LO SVILUPPO DELLE ALLERGIE RESPIRATORIE NEI BAMBINI E NEGLI ANZIANI
L’aumento dell’incidenza delle riniti allergiche non risparmia nessuna fascia d’età, ma sembra colpire maggiormente i bambini e gli anziani. "Nei più piccoli, l’inquinamento, i cambiamenti climatici e un’alimentazione meno variegata – che impoverisce il microbioma intestinale – hanno contribuito a un incremento del 5-10% dei casi", rivela il Presidente Patella. "Studi scientifici dimostrano che una maggiore biodiversità del microbioma aiuta a prevenire malattie croniche, incluse quelle allergiche. Per questo, l’allattamento al seno e un adeguato apporto di vitamina D giocano un ruolo chiave nella protezione dei più piccoli", spiega il Presidente.
Negli anziani, invece, l’incidenza crescente si accompagna a una sintomatologia spesso diversa da quella dei più giovani, con ostruzione nasale persistente e perdita dell’olfatto tra i segnali più comuni. "Anche in questa fascia d’età le allergie respiratorie sono aumentate del 5-10%. Una corretta gestione dei sintomi e trattamenti mirati possono migliorare sensibilmente la qualità della vita", sottolinea Patella.
I FALSI MITI SULLE ALLERGIE
Per far fronte ai disturbi causati dalle allergie respiratorie, ASSOSALUTE ritiene fondamentale fornire ai cittadini informazioni chiare e diffuse sul tema. Tuttavia, permangono ancora numerosi falsi miti, in particolare riguardo lo sport e l’alimentazione. "In realtà," spiega il Presidente, "lo sport può essere praticato senza problemi tra i soggetti che soffrono di allergie respiratorie, a patto che i sintomi siano ben controllati. Non ci sono restrizioni particolari, se non per discipline come l’alpinismo o le immersioni subacquee, che richiedono maggiore attenzione."
Anche selezionare con cura gli alimenti da includere nella propria alimentazione è di fondamentale importanza nella gestione delle allergie respiratorie. "Alcuni alimenti, come latte, glutine, uova, pesce, arachidi, frutta a guscio e persino anidride solforosa e solfiti, possono scatenare reazioni crociate nei soggetti allergici. È obbligatorio che vengano riportati in etichetta proprio per la loro natura allergizzante". Infine, esiste la convinzione che le allergie possano risolversi da sole col tempo, ma il Presidente avverte: "Se non curate, le allergie tendono a peggiorare nel tempo e gli episodi diventano sempre più frequenti e intensi".
I 5 CONSIGLI DELL’ESPERTO E IL RUOLO DEI FARMACI ’AUTOMEDICAZIONE
Per gestire al meglio le allergie respiratorie, ASSOSALUTE con il prezioso contributo del Dott. Patella, propone una serie di consigli pratici ed efficaci:
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Nonostante i risultati varino notevolmente tra i luoghi dello studio, va sottolineato che tutte e sei le droghe illegali sono state trovate in quasi tutte le città partecipanti
Torna l’appuntamento che riunisce Istituzioni e 35 Società scientifiche e Associazioni pazienti, con l’obiettivo di arginare l’emergenza diabete. Presentato un Policy Paper con le priorità di intervento
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