Soprattutto se rossa e lavorata, analisi su 2 milioni di persone
Il consumo di carne, in particolare di quella lavorata e di quella rossa non lavorata, è un fattore di rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2 in tutte le popolazioni. Lo conferma una maxi meta-analisi condotta su quasi due milioni di adulti in 20 Paesi e pubblicata sulla rivista scientifica Lancet Diabetes and Endocrinology. Studi precedenti avevano segnalato un aumento del rischio di diabete associato al consumo di carne lavorata e carne rossa non lavorata. Tuttavia, le differenze negli approcci di valutazione delle prove e nell'interpretazione dei dati, oltre a una distribuzione delle coorti di studio incentrata su Europa e Stati Uniti, impedivano di trarre conclusioni definitive su questa associazione.
Ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno scoperto che i roditori che digiunavano per 24 ore prima di mangiare presentavano un rischio “elevato” di formazione di tumori precancerosi nell’intestino
Sul sito del ministero della Salute pubblicata la relazione 2022
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
"L'impegno è di garantire la disponibilità di questo farmaco salvavita, in attesa dell'esito della negoziazione che sta portando avanti Aifa"
Con il nuovo sensore FreeStyle Libre 2 Plus le persone possono visualizzare il proprio glucosio con una rapida occhiata al cellulare e prendere decisioni appropriate ora con un’accuratezza migliorata (8,2%) e indicato per l’uso dai 2 anni in su
In Italia, secondo le proiezioni Istat, se proseguisse il trend in crescita degli ultimi decenni, nel 2040 il dieci per cento della popolazione avrà il diabete
Le due malattie sono collegate tra loro da fattori ereditari
L’oculista è stato accolto nei centri FAND al fine di effettuare visite di controllo e sensibilizzare pazienti sul ruolo che il diabete potrebbe giocare nell’insorgenza dell’occhio secco
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
"Niente psicosi ed evitare il Pronto soccorso"
In uno studio pubblicato il 18 agosto comparivano in Italia due sequenze di Xec, rilevate in Veneto e Trentino Alto Adige rispettivamente il 31 e il 18 luglio
"L’opinione pubblica continua a vedere nei sanitari i veri responsabili dell’impossibilità di accesso alle cure"
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