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Semaglutide associato anche a potenziali benefici per i disturbi da consumo di tabacco

Farmaci Redazione DottNet | 30/07/2024 16:32

Uno studio su oltre 220.000 pazienti ha confrontato gli effetti della semaglutide con altri sette farmaci anti-diabete sulla dipendenza da fumo

Uno studio su oltre 220.000 pazienti ha confrontato gli effetti della semaglutide con altri sette farmaci anti-diabete sulla dipendenza da fumo

Per la prima volta uno studio scientifico ha esaminato l'eventuale relazione tra l'assunzione di semaglutide, farmaco impiegato nel trattamento del diabete di tipo 2 e da poco anche in quello dell'obesità, e la dipendenza da fumo. I risultati sembrano mostrare un rischio nettamente più basso di dover ricorrere all'assistenza medica per problemi legati al fumo nei pazienti diabetici in cura con la semaglutide rispetto ad altri farmaci comunemente usati nel trattamento del diabete di tipo 2, compresa l'insulina.

Anche se utilizzato inizialmente come farmaco anti-diabete, la semaglutide è diventata molto popolare per la sua capacità di favorire la perdita di peso, regolando i livelli di zuccheri nel sangue e il senso di fame.

Tanto da essere stata recentemente autorizzata, a dosaggi differenti, per la cura dell'obesità. Qui abbiamo spiegato come ci riesce. Questo suo effetto ha fatto sì che diversi studi si concentrassero sui suoi potenziali benefici: una recente ricerca ha scoperto che ridurrebbe il rischio di malattie cardiocircolatorie e quello di problemi a carico dei reni.

Dopo che diversi pazienti in cura con la semaglutide hanno segnalato di aver sperimentato un calo del desiderio di fumare, un gruppo di ricercatori del National Institute on Drug Abuse del National Institutes of Health e della Case Western Reserve University School of Medicine ha voluto indagare se queste prove aneddotiche avessero un riscontro sui grandi numeri. Lo studio ha analizzato le cartelle cliniche di 222.942 nuovi pazienti trattati con farmaci anti-diabete, tra cui 5,967 con la semaglutide. In questo modo i ricercatori hanno potuto confrontare gli eventuali effetti del farmaco sulla dipendenza da tabacco con quelli di altri sette farmaci utilizzati nel trattamento del diabete di tipo 2.

Nello specifico, in base a quanto suggeriscono i risultati pubblicati sulla rivista Annals of Internal Medicine, è emerso che le persone in cura con la semaglutide sono soggette a un minor rischio di dover ricorre a cure mediche correlate all'uso di tabacco rispetto ad altri farmaci anti-diabete, soprattutto nel primo mese di trascrizione. Non solo, nel gruppo di pazienti trattato con questo medicinale è stato registrato un numero inferiore di prescrizioni per farmaci contro la dipendenza da tabacco e di richieste di assistenza o aiuto per lo stesso motivo.

Considerata la diffusione soprattutto negli Stati Uniti dell'impiego improprio della semaglutide, senza prescrizione medica, a scopo dimagrante, magari anche in assenza di una diagnosi di obesità, gli autori dello studio hanno specificato che nella loro ricerca ci sono fin troppi limiti per poter affermare conclusioni certe. A fronte di questa valutazione, raccomandano i medici e gli altri professionisti sanitari di non prescrivere un uso "label-off", ovvero per scopi diversi da quelli autorizzati, con l'obiettivo di aiutare i pazienti a smettere di fumare.

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