Fioretto (uniPd): “Riduzione biomarcatori di infiammazione e fibrosi con finerenone”
Via libera dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) alla rimborsabilità di finerenone, nuovo farmaco per il trattamento della malattia renale cronica in stadio 3 e 4, associata a diabete di tipo 2 in pazienti adulti con presenza di albuminuria, in aggiunta allo standard di cura. L’annuncio dell’ottenuta rimborsabilità del farmaco, primo antagonista selettivo non steroideo dei recettori dei mineralcorticoidi (MR) in grado di inibire la trascrizione dei geni pro-infiammatori e profibrotici, è stato dato da Bayer con la conferenza stampa ‘Verso un futuro senza dialisi’, svoltasi a Milano. “Nel modello sperimentale nei topi è stato visto che, se vengono trattati con questo farmaco, si riduce l'infiammazione e la fibrosi. Esistono ora anche dei dati, ottenuti dai trial che sono stati condotti con finerenone sui pazienti, che dimostrano come nel sangue di questi pazienti ci sia una riduzione di vari biomarcatori di infiammazione e fibrosi”. Lo ha detto ai microfoni dell’Adnkronos, Paola Fioretto, professoressa di Medicina Interna all’università di Padova, a margine dell’incontro stampa promosso da Bayer.
“Il finerenone ha ottenuto la rimborsabilità grazie allo studio Fidelio, condotto su pazienti ad alto rischio di progressione verso il danno renale cronico irreversibile, rappresentato dalla dialisi e dal trapianto”. Così Loreto Gesualdo, professore di Nefrologia all’università degli studi di Bari Aldo Moro, illustrando i risultati dello studio ‘FIDELIO - DKD13’, con cui si sono valutate efficacia e sicurezza di finerenone, un nuovo farmaco per il trattamento della malattia renale cronica in stadio 3 e 4, associata a diabete di tipo 2 in pazienti adulti con presenza di albuminuria, in aggiunta allo standard di cura. Finerenone è stato ammesso alla rimborsabilità da Aifa e la notizia è stata annunciata da Bayer con la conferenza stampa ‘Verso un futuro senza dialisi’.
“Sicuramente la malattia renale cronica ha una caratterizzazione epidemica oggi perché, con l'aumento dell'età media della popolazione e l'impennata dell'obesità, del diabete e dell’ipertensione, abbiamo sempre più pazienti con questa malattia: si stima siano 850 milioni in tutto il mondo e circa 5 milioni in Italia”. Sono le parole di Luca De Nicola, professore di Nefrologia presso l’università della Campania L. Vanvitelli di Napoli, in merito all’incidenza della malattia renale cronica, a margine della conferenza stampa ‘Verso un futuro senza dialisi’.
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