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Scarlattina, i pediatri: Casi più cattivi, occhio ai campi estivi

Infettivologia Redazione DottNet | 16/06/2024 16:49

A fare il punto è Lamberto Reggiani, coordinatore della diagnostica ambulatoriale della Fimp, la Federazione italiana medici pediatri

"Stiamo registrando molti casi di streptococco, ma non c'è una differenza sostanziale rispetto agli anni passati. Vediamo invece una scarlattina molto 'cattiva'", una malattia esantematica contagiosa di cui è responsabile uno streptococco particolare (Beta emolitico di gruppo A), "con un'incidenza alta soprattutto nei bambini. Diciamo che in questo periodo il 40-50% dei bimbi colpiti ha come indicazione l'antibiotico quando normalmente siamo sul 20-30%". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è Lamberto Reggiani, coordinatore della diagnostica ambulatoriale della Fimp, la Federazione italiana medici pediatri.

Lo streptococco "può dare in alcuni casi delle complicazioni che possono essere anche gravi, reumatismo articolare e ascessi delle tonsille - ricorda - in teoria si guarirebbe dopo pochi giorni ma credo che oggi non valga la pena correre il rischio di complicazioni serie, calcolando che nella fascia 0-3 anni è difficile che il batterio possa dare grandi problemi mentre è tra i più grandi (3-14) che può essere più cattivo".

Reggiani sottolinea anche come l'infezione da streptococco "non è clima-dipendente" quindi "qualche caso o piccoli focolai continueranno ad esserci anche in estate, visto che chiuse le scuole - che possono essere un ambiente dove il contagio corre veloce tra i bambini - ora partono i campi estivi dove, seppur all'aperto, c'è comunque la presenza di tanti piccoli insieme". Quello che occorre fare a livello di medicina del territorio, "è intercettare subito i casi di streptococco suggerendo il tampone con il test antigenico rapido, una volta che ho stabilito la presenza del batterio si procede con la terapia", ricorda Reggiani. "Nel caso dell'Emilia-Romagna, dove lavoro, abbiamo delle linee guida molto precise per lo streptococco che danno un punteggio in base al quadro clinico e poi si valuta la terapia antibiotica. Ad esempio, se ho una gola infiammata, si assegna un punto; se non ho la tosse - in genere lo streptococco non la porta - ho un altro punto; con una scala da 0 a 5 e sulla base di questo punteggio - conclude - si procede con la terapia della faringotonsillite streptococcica con l’antibiotico raccomandato: l'amoxicillina".

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