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Non conta solo la genetica, si vive 5 anni in più con buoni stili di vita

Medicina Interna Redazione DottNet | 03/05/2024 17:01

Greco (S.I.d.R.): “Prevenzione decisiva a supporto di genetica e stili di vita”

 Anche le persone che hanno un profilo genetico che le espone a un maggior rischio di morte prematura possono combattere la predisposizione genetica e guadagnare oltre 5 anni di vita aderendo a stili di vita sani. È il risultato a cui è giunto uno studio coordinato dalla Zhejiang University di Hangzhou in Cina e dall'University of Edinburgh. Si stima che il 16% dell'aspettativa di vita sia legato a fattori ereditari; allo stesso tempo è noto come stili di vita quali l'uso di alcol e tabacco, l'alimentazione, l'attività fisica possano incidere sulla durata della vita. A oggi, tuttavia, non è noto se e quanto avere sane abitudini possa compensare il ruolo della genetica.

A questo quesito ha cercato di rispondere un nuovo studio, che ha coinvolto oltre 350mila persone classificate sulla base del profilo genetico e dello stile di vita.

La prima scoperta dei ricercatori è che l'impatto delle abitudini sull'aspettativa di vita è più pesante di quello della genetica: le persone con stili di vita dannosi avevano un rischio di morte prematura del 78% più alto rispetto a quelli con stili di vita sani. La genetica, invece, è risultata avere un peso di solo il 21%. Quando i due fattori si combinano, il rischio di morte prematura si impenna, fino a raddoppiare. Le cose cambiano, però, se chi ha un profilo genetico negativo decide di seguire stili di vita sani. In tal caso, il rischio si riduce del 54% che, tradotto in anni, equivale a 5,2 anni di vita guadagnati. Lo studio conferma che "l'adesione a stili di vita sani potrebbe compensare in modo significativo il rischio genetico di una durata di vita più breve", scrivono i ricercatori su BMJ Evidence- Based Medicine.

"Genetica e stili di vita sono due fattori determinanti e che influiscono significativamente nella vita delle persone. Se da una parte la predisposizione genetica permette una valutazione delle possibili malattie emergenti, dall’altro condurre uno stile di vita sano o dannoso fa sicuramente la differenza. Lo evidenzia bene lo studio coordinato dalla Zhejiang University di Hangzhou in Cina e dall'University of Edinburgh, che oltre a indicare come il rischio di morte prematura raddoppi quando questi due fattori si combinano, dimostra che se chi ha un profilo genetico negativo decide di seguire stili di vita sani può guadagnare fino a 5 anni di vita". Lo afferma il professor Ermanno Greco (nella foto), Presidente della Società Italiana della Riproduzione (S.I.d.R.) in merito a uno studio coordinato dalla Zhejiang University di Hangzhou in Cina e dall'University of Edinburgh su genetica e stili di vita.

"Uno stile di vita sano influisce anche sulla fertilità - aggiunge Greco - perché può ritardare il processo di invecchiamento e di apoptosi cellulare sia degli ovociti che degli spermatozoi. Il combinato disposto genetica e ambiente è più che mai valido in medicina della riproduzione, in cui il Dna di tutti gli attori ovociti spermatozoi embrione va incontro a un processo continuo di rimodellamento epigenetico. Resta tuttavia decisiva l’attività di prevenzione - conclude - che dovrebbe iniziare già a partire dalle scuole, con il massimo supporto da parte delle famiglie, una prevenzione che non deve mai venire meno ma che, purtroppo, è ancora fortemente trascurata da entrambi i sessi".

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