Gli esperti commentano come le terapie con tecnologie ad alta frequenza riducono in media il dolore nei pazienti dell’80%
È un triste traguardo quello che riguarda molte delle persone che soffrono di diabete. A preoccuparli è la polineuropatia diabetica dolorosa (PND), riconosciuta e trattata purtroppo spesso molto tardi e solitamente con pochi benefici. I risultati di un nuovo studio sulle terapie di stimolazione spinale ad alta frequenza (10 kHz) confermano però l’efficacia di questo tipo di tecnologia, dove è possibile osservare una riduzione media del dolore del 79,9% . "Le persone che soffrono di polineuropatia diabetica dolorosa attraversano decenni di dolore con notevoli ripercussioni sulla qualità di vita. Il dolore persistente può avere impatti duraturi sulla vita quotidiana e sullo stato emotivo dei pazienti. Intervenire tempestivamente - commenta Giuliano DE CAROLIS, Dirigente Anestesia e Terapia del dolore AOU Pisana - non solo allevia i sintomi, ma può anche contribuire a garantire una migliore salute complessiva e un benessere ottimale per chi deve gestire oltre al dolore anche il proprio diabete. I risultati dello studio, oltre a rafforzare l’efficacia di questo trattamento, mostrano l’importanza di utilizzarla in maniera precoce".
"I sintomi della PND colpiscono gli arti inferiori a partire dalle dita dei piedi fino al polpaccio, ma possono estendersi anche ad altre parti del corpo. Ecco i 5 segnali più noti - continua DE CAROLIS – che ciascun paziente con diabete e caregiver deve conoscere e monitorare, al fine di agevolare l’intervento del medico per ridurre il forte dolore ed evitare complicanze gravi e invalidanti".
IL PERCORSO DEL TRATTAMENTO E LA TERAPIA FARMACOLOGICA
Secondo le ultime linee guida internazionali, la terapia farmacologica antidolorifica rappresenta il primo livello di intervento (uso di anticonvulsivanti e antidepressivi), sebbene possano poi avere però un effetto limitato a lungo termine e raramente portano a una remissione significativa dei sintomi.
LO STUDIO SUGLI IMPULSI ELETTRICI CHE ALLEVIANO IL DOLORE
Tra gli approcci non farmacologici raccomandati dall'ADA (American Diabetes Association) oltre all'attività fisica e alle patch, ci sono le terapie di stimolazione nervosa.
Negli ultimi anni infatti la terapia SCS (Spinal Cord Stimulation) ad alta frequenza in grado di erogare stimolazioni a 10.000 Hz, ha dimostrato di ottenere miglioramenti clinici significativi della sintomatologia dolorosa della PND nelle persone resistenti alla terapia farmacologica standard: un recente studio ha evidenziato con tale frequenza di erogazione una riduzione media del dolore di circa il 79,9% .
"La neurostimolazione spinale ad alta frequenza è una modalità di stimolazione che agisce senza essere mai percepita dal paziente. È una tecnica che noi usiamo già da qualche anno – conclude Massimo INNAMORATO, Direttore UOC Terapia Antalgica Romagna – e che ora stiamo applicando anche nei casi di pazienti con neuropatia diabetica con ottimi risultati. Questo trattamento prevede l'impianto di elettrodi nello spazio epidurale, che inviano impulsi in grado di inibire i segnali dolorifici tipici della polineuropatia diabetica dolorosa. L’impulso oltre a mascherare il dolore , ripristina il microcircolo, riducendo quindi la sofferenza e migliorando la ripresa del movimento e la qualità di vita".
Il finanziamento per progetti di Ricerca su prevenzione e fasi precoci della malattia di Alzheimer ed uno studio basato su tecniche di arte-terapia nel trattamento di persone affette da Alzheimer o Disturbo Cognitivo Lieve
Un’indagine di IQVIA Italia, leader mondiale nei dati sanitari e farmaceutici, fotografa lo scenario attuale italiano sulla malattia del Parkinson
Concluso a Parma il XXIV Congresso Nazionale della SIRN: crescono le adesioni e la multiprofessionalità
La fase Rem carente riduce il volume di un'area del cervello
Si tratta di un nuovo farmaco per conservare la funzione beta internazionale: è la ricerca Fabulinus, e quello del pediatrico fiorentino è l'unico centro italiano attivo coinvolto
Soprattutto se rossa e lavorata, analisi su 2 milioni di persone
Con il nuovo sensore FreeStyle Libre 2 Plus le persone possono visualizzare il proprio glucosio con una rapida occhiata al cellulare e prendere decisioni appropriate ora con un’accuratezza migliorata (8,2%) e indicato per l’uso dai 2 anni in su
In Italia, secondo le proiezioni Istat, se proseguisse il trend in crescita degli ultimi decenni, nel 2040 il dieci per cento della popolazione avrà il diabete
Commenti