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Via libera allo scudo penale per i medici. Sì del governo alle proposte di modifica

Professione Redazione DottNet | 13/02/2024 15:30

Anelli: "Con lo scudo penale il diritto dei cittadini non è compromesso perché le cause civili ed i conseguenti risarcimenti sono sempre possibili"

Via libera del governo allo scudo penale per i medici. È quanto stabilito, spiegano fonti parlamentari, dalla riunione della maggioranza con il governo sugli emendamenti al decreto Milleproroghe.  Diverse proposte di maggioranza ma anche di opposizione chiedono che le norme sulla responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario introdotte durante il Covid vengano estese anche agli anni successivi. "Il grido di dolore dei medici è stato ascoltato: ringrazio governo, Parlamento e il ministro Orazio Schillaci per l'attenzione dimostrata. Ora la speranza è che si possano ricostruire quelle condizioni, che chiedevamo da tempo, che possano ridare serenità al lavoro dei medici, così fortemente compromesso, attualmente, dal peso di cause penali che in oltre il 90% dei casi si concludono con una assoluzione".

  Così all'ANSA il presidente della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli. Con lo scudo penale, "che già era stato messo in atto durante l'emergenza Covid - spiega Anelli - il diritto dei cittadini non è compromesso perché le cause civili ed i conseguenti risarcimenti sono sempre possibili.

La cosa che cambia è che i medici non sono più imputabili da un punto di vista penale salvo che nei casi di colpa grave, come avviene in pratica in tutti i Paesi del mondo". Dunque, commenta il presidente della Fnomceo, "bene questa proroga dello scudo penale, tuttavia aspettiamo e chiediamo una riforma più ampia che, sulla base del lavoro che sta portando avanti la commissione presieduta da Adelchi D'Ippolito composta da professionisti di altro profilo, porti ad una legge sulla depenalizzazione dell'atto medico". AnaaoAssomed - "È un risultato storico, che attendevamo da tempo: finalmente un gesto di coraggio da parte del governo, e su queste basi si può cominciare un dialogo sugli altri problemi urgenti della categoria", afferma all'ANSA Pierino Di Silverio, segretario del maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l'AnaaoAssomed. Lo scudo penale, sottolinea, "darà finalmente maggiore sicurezza agli operatori e consentirà ai medici di poter svolgere il loro lavoro senza la spada di Damocle delle cause penali. Tutto ciò in attesa - conclude - di una riforma della legge sulla responsabilità medica".

"Il via libera del governo allo scudo penale per i medici è un’ottima notizia, non solo per la categoria che in questi anni è letteralmente finita sotto attacco, ma anche per i pazienti con i quali nel tempo si è perso il valore del rapporto medico-paziente". Lo dice il segretario generale Fimmg, Silvestro Scotti, in merito all’intesa raggiunta nel corso dalla riunione di maggioranza con il Governo sugli emendamenti al decreto milleproroghe. Questo nuovo decisivo step segue il lavoro svolto nei mesi e nelle scorse settimane, che ha già visto il Governo impegnarsi a modificare il codice penale in materia di responsabilità medica, e che porterà ad una riforma più ampia attesa da anni dai professionisti. "Un lavoro intenso che ha portato a centrare un primo obiettivo importante nel quale è stato «determinante l’impegno del ministro Orazio Schillaci, che ancora una volta - sottolinea Scotti - ha dimostrato grande sensibilità politica e capacità di sintesi". Benché la medicina generale sia per sua natura una branca meno soggetta alla conflittualità medico-paziente, lo scudo penale si configura come essenziale anche per il lavoro dei medici di medicina generale. "Negli anni il numero dei medici di medicina generale è drammaticamente calato costringendo i medici negli studi ad un lavoro spesso estenuante, alle prese con un insostenibile aumento del numero di pazienti e con il progressivo invecchiamento della popolazione. Questa carenza ha inasprito, e in molti casi rischia di minare, il rapporto fiduciario sul quale si basa la medicina generale e che rappresenta uno scudo alla conflittualità medico-paziente. Ma che negli ultimi periodi, proprio per la difficoltà di esercitare una vera libera scelta del proprio medico, abbiamo visto sempre più in aumento. Ragione per la quale - conclude il leader Fimmg - auspichiamo che questo sia solo un primo passo e che si punti con decisione sempre maggiore ad investire sulle cure di prossimità, a trovare soluzioni per arginare la carenza ed investire sulla attrattività della medicina generale, partendo dalla rapida approvazione dei Ministeri Salute e MEF e della Conferenza Stato Regioni della preintesa dell’ACN firmata e dell’approvazione dell’Atto di Indirizzo per l’ACN 2022-24".

"I medici non vogliono l’impunità, ma hanno bisogno di sentirsi protetti quando operano per la salute dei cittadini, specie in un contesto di grave carenza d’organico – dice il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti –. Il problema non sono le sentenze che, come dimostrano i numeri, giungono praticamente sempre ad assoluzioni. Il dramma da evitare sono invece gli anni di calvario, di ansia e di spese che un medico deve subire ogni volta che, magari per un atto dovuto, viene coinvolto in un’inchiesta penale per aver assistito un paziente o per aver cercato di salvargli la vita". "Si sa bene, ed il Ministro Schillaci da medico per primo, che, se i medici hanno paura, finiscono per disamorarsi e andare a lavorare altrove, e che se l’obiettivo del sistema sanitario diventa quello di difendersi in tribunale, invece che di curare i cittadini, si sprecano soldi e tempo per esami inutili, ritardando le cure necessarie – continua Oliveti –. Ecco perché lo scudo penale ai sanitari, salva la vita ai pazienti."

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