Il bambino è stato sottoposto al trattamento al Children Hospital di Philadelphia ed è divenuto la prima persona a ottenere la terapia genica per sordità congenita
Un bambino nato sordo ha recuperato l'udito grazie a una terapia genica. Aissam Dam, 11 anni, è cresciuto in Marocco avvolto nel silenzio, esprimendosi con una lingua dei segni di sua invenzione. La sua famiglia si è trasferita in Spagna lo scorso anno e, durante una visita da un medico specialista, le è stato indicato che Aissam Dam poteva qualificarsi per un test clinico con la terapia genica. Lo scorso ottobre, riporta il New York Times, Aissam Dam è stato sottoposto al trattamento al Children Hospital di Philadelphia ed è divenuto la prima persona a ottenere la terapia genica per sordità congenita.
Il piccolo Aissam è stato così coinvolto nello studio AK-OTOF-101 condotto da scienziati dell'azienda Akouos, Inc. – controllata dal colosso farmaceutico statunitense Eli Lilly and Company – e dal gruppo di ricerca Clinical In Vivo Gene Therapy del Children's Hospital di Filadelfia (CHOP), dove è stato eseguito il pionieristico intervento.
Il ragazzino era affetto da una mutazione genetica ereditaria del gene OTOF legato alla sintetizzazione dell'otoferlina, una proteina fondamentale per l'udito. Essa, infatti, si trova nelle cellule ciliate dell'orecchio interno ed è responsabile della “traduzione” delle vibrazioni sonore in segnali percepibili / interpretabili dal cervello. In parole semplici, ci permettono di ascoltare. Quando questo gene è difettoso a causa delle mutazioni nel DNA (ne esistono molteplici), le cellule ciliate non riescono a svolgere il proprio dovere e si manifestano vari livelli di ipoacusia sin dalla nascita. Nella condizione chiamata DFNB9, legata proprio all'alterazione del genere OTOF, si determina sordità congenita e ritardo nello sviluppo del linguaggio. Poiché è ben noto il gene coinvolto, attraverso la terapia genica – una delle branche più promettenti della medicina moderna – è possibile provare a correggere il difetto ripristinando la produzione dell'otoferlina. È esattamente ciò che ha permesso ad Aissam di acquisire l'udito undici anni dopo la sua nascita.
All'inizio di ottobre del 2023 il ragazzino è stato ricoverato presso il nosocomio pediatrico americano e sottoposto a un peculiare intervento, durante il quale un'equipe di medici – con l'ausilio di un endoscopio – ha sollevato il suo timpano e ha inserito nel fluido della coclea la dose di terapia genica chiamata AK-OTOF, basata su copie normali / funzionanti del gene OTOF. Per somministrarla hanno utilizzato un vettore virale adeno-associato (AAV) reso innocuo attraverso l'ingegneria genetica. A pochi mesi dal trattamento, la profonda sordità di Aissam si è trasformata in una ipoacusia (da lieve a moderata); ciò significa che dal suo mondo privo di rumori, voci e musica ha improvvisamente iniziato a percepire i suoni provenienti dall'ambiente che lo circonda. Questo perché le cellule ciliate del suo orecchio interno, potendo disporre del gene corretto, hanno iniziato a produrre l'otoferlina e il suo cervello è diventato capace di convertire le vibrazioni sonore in segnali udibili.
“La terapia genica per la perdita dell'udito è qualcosa a cui noi medici e scienziati nel mondo della perdita dell'udito lavoriamo da oltre 20 anni, ed è finalmente arrivata. Mentre la terapia genica che abbiamo eseguito sul nostro paziente mirava a correggere un’anomalia in un gene molto raro, questi studi potrebbero aprire la porta all’uso futuro per alcuni degli oltre 150 altri geni che causano la perdita dell’udito infantile”, ha dichiarato con entusiasmo in un comunicato stampa il professor John A. Germiller, docente presso la Scuola di Medicina Perelman dell'Università della Pennsylvania e primario di otorinolaringoiatria nell'ospedale di Filadelfia.
La speranza è che attraverso simili procedure sempre più persone affette da sordità o ipoacusia causate da mutazioni genetiche possano acquisire l'udito, con un significativo miglioramento della qualità della vita. Non è chiaro se il piccolo Aissam riuscirà anche a sviluppare la parola, considerando che il linguaggio è legato all'ascolto dei suoni nei primi anni di vita. Lo studio AK-OTOF-101 è comunque destinato a bambini e adolescenti di età compresa tra i 2 e i 17 anni, tutti colpiti da mutazioni del gene OTOF dimostrate da test genetici ad hoc.
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