La pensione di vecchiaia anticipata resta possibile con 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva (41 anni e 10 mesi per le donne), più tre mesi di finestra
Alla luce della Legge di Bilancio, approvata alla fine dello scorso anno, la situazione pensionistica per il 2024, per tutti i lavoratori iscritti all’Inps, e quindi anche per i medici dipendenti, rimane simile a quella del 2023, anche se con qualche ulteriore inasprimento dei requisiti per il pensionamento. Anche quest’anno si potrà continuare ad accedere alla pensione di vecchiaia con 67 anni di età e almeno 20 anni di contribuzione. L’età anagrafica, come già abbiamo avuto occasione di precisare, essendo adeguata all’aspettativa di vita, dovrebbe restare fissa fino al 2028, per poi aumentare di due mesi a partire dal 2029.
La pensione di vecchiaia anticipata resta possibile con 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva (41 anni e 10 mesi per le donne), più tre mesi di finestra. L’adeguamento all’aspettativa di vita, che era stato congelato fino al 1° gennaio 2027 dalla legge 4/2019, sarà invece possibile già dal 1° gennaio 2025.
Tra le altre anticipazioni possibili si ricordano in particolare:
La Quota 103 porta poi con sé l’impossibilità di cumulare la pensione con i redditi da lavoro fino al raggiungimento dei 67 anni di età, e quindi diventa un’opzione difficilmente praticabile per medici ed odontoiatri, a meno che non si decida di appendere definitivamente il camice al chiodo. La cumulabilità è ammessa soltanto per i redditi da lavoro occasionale che non superino complessivamente i 5.000 euro lordi all’anno, pena la sospensione della pensione.
Chi raggiunge i requisiti per Quota 103, continuando a lavorare, può chiedere che la contribuzione a suo carico, pari al 9,19%, venga inserita in busta paga. In questo modo, però, essa rimane soggetta ad una tassazione elevata, e la futura pensione si riduce.
Rispetto allo scorso anno, viene però incrementato il requisito anagrafico, che passa da 60 a 61 anni di età, ridotti di 1 anno per ogni figlio fino al massimo di 2, sempre con 35 anni di contributi. In questo caso, la pensione è calcolata interamente con il sistema contributivo, e vi sono delle finestre mobili di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e di 18 mesi per le autonome. Lo strumento può essere indicato per le dottoresse, perché questa pensione è pienamente cumulabile con gli altri redditi da lavoro.
Con questo presupposto, occorrono 64 anni di età e 20 anni di contribuzione. Sono previsti tre mesi di finestra mobile, e la pensione non deve essere inferiore a 3 volte l’assegno sociale (circa 1.600 euro mensili lordi), tranne nei casi di lavoratrici madri, per cui basteranno circa 1.500 euro nel caso di un figlio e 1.400 se si hanno due o più figli.
Sono ormai abbastanza numerosi, anche fra i medici e gli odontoiatri, i casi in cui, al momento della morte del professionista, il diritto alla pensione a superstiti venga attribuito ad un suo nipote, anche in presenza di genitori viventi.
A partire dal 2027 la Ragioneria reputa possibile un aumento di tre mesi dei requisiti necessari per il pensionamento, sia di vecchiaia sia anticipato
Con uso tempestivo +50-70% di sopravvivenza ad arresto cardiaco
Nel 2027-2028 i requisiti per la pensione dovrebbero aumentare di tre mesi: l’età richiesta per la pensione di vecchiaia passerebbe a 67 anni e 3 mesi
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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