"Lo ripetiamo non per creare il panico ma per prepararsi"
Il Covid è stato la prima malattia X, ma può succedere ancora". Così il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus intervenendo al World Economic Forum a Davos. Quella della 'malattia X' "non è un'idea nuova", ha chiarito. "Abbiamo usato la terminologia la prima volta nel 2018. Tutti gli anni l'Oms stila una lista delle malattie emergenti. Abbiamo inserito Mers, Zika Ebola. Ma abbiamo detto anche che ci sono cose che potrebbero succedere e che oggi non conosciamo", ha aggiunto Tedros. "Gli ha abbiamo dato il nome di 'malattia X'". Tedros ha inoltre chiarito che da tempo l'Oms ripete che il verificarsi di una pandemia "è una questione di quando e non di se". "Se lo diciamo - ha concluso - non è per creare il panico ma per prepararsi", ha aggiunto.
"Il tempo di prepararsi alla nuova pandemia è adesso, non quando arriva", ha voluto ribadire Tedros su X al termine dell'intervento.
"Le parole di Tedros a Davos - aggiunge - in un certo senso non esprimono nulla di nuovo. È successo tre volte durante il secolo scorso col virus influenzale, ricordiamo la Spagnola, l'Asiatica e l'Hong Kong. Abbiamo avuto in questo secolo un evento pandemico rappresentato dall'H1n1 nel 2009, abbiamo scongiurato anche un'epidemia con la Sars nel 2002-2003, fermata in tempo grazie agli sforzi dell'Oms e della comunità internazionale, e abbiamo avuto il Covid".
"Pensando alle pandemie - aggiunge - innanzitutto si pensa a quelle da virus influenzale: tutti i piani pandemici erano mirati a queste ultime. Col Covid e' comparso un virus nuovo: l'Oms lo aveva definito 'malattia X'. Potrebbe uscire fuori un virus che non ci aspettiamo. Tedros ribadisce che dobbiamo essere preparati, non solo relativamente all'influenza ma occorre stare attenti anche ad altri virus respiratori". L'obiettivo è quello di tenere aggiornati i piani pandemici, "fare le esercitazioni, tenere le scorte, prepararsi a sviluppare vaccini in breve tempo, farmaci virali". "In Italia - conclude - si sta approntando un aggiornamento del piano pandemico. All'interno dell'Ue vi è poi un'Authority di sanità pubblica che si chiama Hera che ha trattato con le aziende la disponibilità di vaccini e il nostro Paese aveva acquistato un'opzione nei confronti di vaccini contro virus influenzali pandemici. Sappiamo però delle difficoltà in cui si trova l'Ssn. Finanziare e rafforzare la sanità e' importante, insieme alla medicina territoriale".
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