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Ccnl 2022-2024 aree e comparti. Firmata l’ipotesi di accordo quadro

Sindacato Redazione DottNet | 09/01/2024 18:48

Cavallero (Cosmed): “Invariata la composizione delle aree”

È stata sottoscritta ieri pomeriggio all’ARAN l’ipotesi di accordo per le aree e i comparti per la stagione 2022-2024 (clicca qui per scaricare il testo completo). Si tratta di un contratto quadro preliminare a tutti i contratti nazionali che definisce la composizione dei soggetti e delle Amministrazioni che afferiscono ai vari comparti.  "Tale composizione è rimasta invariata e in particolare – sottolinea Giorgio Cavallero Segretario Generale Cosmed - è stata mantenuta la distinzione tra Dirigenza Sanitaria e Dirigenza Amministrativa, Tecnica e Professionale.

Si avvia pertanto a conclusione la questione della collocazione della Dirigenza PTA che ha visto questa Confederazione a lungo impegnata sul piano legislativo per l’abrogazione del comma 687 che imponeva il ritorno della Dirigenza PTA nell’area sanità, abrogazione ottenuta nel DL 75 del 22.

6.2023. L’accordo è stato sottoscritto da tutte le confederazioni tranne Cida e Usb e richiede ancora la sottoscrizione definitiva che potrà avvenire dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri e della Corte dei Conti ma non sono previste complicazioni anche per l’invarianza della composizione e conseguentemente l’assenza di oneri aggiuntivi per la contrattazione". 

"Di fatto – prosegue Cavallero - si conferma che i contratti quadro viaggiano sostanzialmente in orario mentre i contratti nazionali a causa del mancato finanziamento da parte delle leggi di bilancio sono in costante ritardo: di fatto non si è ancora concluso l’iter del contratto 2019-2021 (scaduto il 31.12.2018) per l’area sanità e funzioni locali". "È emersa – conclude Cavallero - una seria problematica sulla collocazione dei Policlinici dopo la trasformazione di Tor Vergata da Azienda mista a Policlinico Universitario con potenziali conseguenze molto gravi per la componente ospedaliera sul piano economico e normativo. È urgente definire, anche alla luce dei contenziosi in altre Regioni, la collocazione dei Policlinici Universitari che a nostro avviso non può che essere coerente con l’inquadramento contrattuale del Servizio Sanitario Nazionale.

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