Messo a punto da un team di scienziati dell’Università statunitense dell’Illinois e del colosso farmaceutico svizzero F. Hoffmann-La Roche
Messo a punto da un team di scienziati dell’Università statunitense dell’Illinois e del colosso farmaceutico svizzero F. Hoffmann-La Roche
Contro la resistenza agli antibiotici e in particolare contro l’Acinetobacter baumannii un team di scienziati dell’Università statunitense dell’Illinois e del colosso farmaceutico svizzero F. Hoffmann-La Roche ha scoperto e sviluppato un nuovo antibiotico – un “peptide macrociclico ancorato”, chiamato Zosurabalpin - che ha dimostrato un «elevato potenziale clinico». Al momento il team di ricercatori, guidato da Claudia Zampaloni, Patrizio Mattei e Konrad Bleicher, ha testato l’efficacia del nuovo composto nei test di laboratorio e per trattare le infezioni nei topi, descrivendo le promettenti conclusioni in due articoli appena pubblicati sulla rivista Nature.
L'Acinetobacter baumannii, resistente alla classe di antibiotici ad ampio spettro carbapenemi (Crab), è un batterio particolarmente pericoloso, classificato come “patogeno critico di priorità 1” dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), e come “minaccia urgente” dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti.
Zosurabalpin ha mostrato di essere in grado di aggirare proprio questi meccanismi che neutralizzano l'azione dei farmaci. Ma, informano i ricercatori, per scongiurare il rischio potenziale che emerga una nuova resistenza anche a questo nuovo composto, occorrono ulteriori indagini «in condizioni clinicamente rilevanti». L'analisi dettagliata del meccanismo d'azione di questa classe di antibiotici mostra come sia possibile «intrappolare il trasportatore molecolare di lipopolisaccaridi, impedendogli di muovere queste sostanze, il che porta alla morte del batterio».
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