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Long Covid, test su un mix di fermenti che riducono i sintomi

Nutrizione Redazione DottNet | 02/01/2024 12:19

Migliora la memoria e riduce la stanchezza

Un cocktail di fibre e fermenti lattici (prebiotici e probiotici) potrebbe aiutare a trattare la stanchezza, la perdita di memoria e i disturbi gastrointestinali nelle persone colpite da long covid. Lo rivela uno studio clinico pubblicato sulla rivista Lancet Infectious Disease.     Ricerche precedenti hanno mostrato che le persone che soffrono di Long Covid hanno livelli più bassi di determinati microrganismi intestinali rispetto a coloro che non ne soffrono.    In particolare, sono carenti di batteri intestinali buoni che producono composti chiamati "acidi grassi a catena corta", i quali regolano le risposte immunitarie.

Partendo da questa conoscenza il gruppo di Siew Ng presso l'Università Cinese di Hong Kong ha ideato questo mix per aumentare la produzione di acidi grassi a catena corta. Chiamato SIM01, contiene tre probiotici - ceppi vivi di batteri - e tre prebiotici, composti che aiutano la crescita di microbi intestinali benefici (in pratica fibre alimentari).
Gli esperti hanno somministrato il cocktail a 232 adulti con long Covid; un altro gruppo di 231 adulti che soffrono di long covid ha assunto una miscela contenente amido e vitamina C a basso dosaggio. Entrambi i mix sono stati assunti due volte al giorno per sei mesi. I ricercatori hanno utilizzato un questionario per valutare 14 sintomi della long covid nei partecipanti prima e dopo il trattamento. Alla fine del trial, hanno scoperto che le persone che avevano assunto SIM01 presentavano, in media, circa 2-2,5 volte di un miglioramento di cinque sintomi del long covid - stanchezza, perdita di memoria, difficoltà di concentrazione, malessere generale e disturbi gastrointestinali. L'analisi di campioni di feci raccolte prima e dopo il trial ha rivelato che SIM01 ha potenziato la diversità dei microbi intestinali e ha favorito la crescita di batteri intestinali buoni. Pertanto, potrebbe potenzialmente contribuire a trattare altre condizioni come la sindrome da fatica cronica.

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