Piaggesi: “La neuropatia diabetica dolorosa ha una prevalenza pari al 7.5% all’esordio del diabete e pari al 50% dopo 25 anni dalla diagnosi di diabete”
All’interno della cornice della San Rossore Academy e con il caloroso benvenuto del Dottor Di Mitri che ha aperto i lavori al via il primo incontro di una serie programmata con FIMMG Toscana (FEDERAZIONE ITALIANA MEDICI DI MEDICINA GENERALE) per la creazione di una rete tra territorio e ospedale per la presa in carico delle persone con neuropatia diabetica dolorosa (PNDD).
"La neuropatia diabetica dolorosa ha una prevalenza pari al 7.5% all’esordio del diabete e pari al 50% dopo 25 anni dalla diagnosi di diabete" questo il peso di questa comorbidità con cui il Prof. Piaggesi, Direttore della Sezione dipartimentale Piede diabetico AOU Pisana, ha introdotto il suo intervento. "In Toscana – continua il Prof Piaggesi - in base ai dati disponibili e alla cascata epidemiologica, le persone che convivono con la forma dolorosa di questa complicanza si attestano intorno alle 30.000", numeri che impongono delle azioni per una condizione clinica ancora spesso tardivamente riconosciuta e che fino a poco tempo fa rappresentava senza dubbio un bisogno clinico non corrisposto". Le terapie farmacologiche sintomatiche (Standard of care, SoC) per la PNDD, anche da studi recenti, sono efficaci, infatti, solo nel 54% dei casi (1).
"La terapia di cui stiamo parlando oggi è la neurostimolazione spinale ad alta frequenza, una modalità di stimolazione che la persona non percepisce, è silente – questo è già un grandissimo vantaggio. Lo studio che ha dimostrato l’efficacia di questa terapia nelle persone con PNDD rispetto allo SoC ha guidato i nostri passi e le nostre decisioni, perché mostra in maniera molto importante la differenza tra l’utilizzo della terapia medica e l’utilizzo della stimolazione ad alta frequenza e questo già da solo ci fa capire l’importanza di utilizzare in maniera precoce questa terapia.
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