L'istituto di previdenza chiarisce come bisogna correttamente pagare i contributi di riscatto necessari per il ricalcolo contributivo della pensione
Se un lavoratore presenta contemporaneamente la domanda di riscatto agevolato d laurea e quella di opzione al sistema contributivo, può raggiungere il requisito minimo per accedere al ricalcolo contributivo. In questo caso, infatti, gli anni del corso di studi valgono ai fini del perfezionamento dei requisiti.
L’INPS con un nuovo documento di prassi, spiega come effettuare i versamenti. I dettagli sono contenuti nel messaggio 2564/2023. Per chiedere il ricalcolo contributivo bisogna avere 15 anni di contributi, di cui almeno 5 successivi al primo gennaio 1996 ed almeno un contributo precedente a questa data.
Come detto, l’eventuale riscatto della laurea può consentire il raggiungimento del requisito. In questo caso, però, bisogna presentare contestualmente le due domande (di riscatto e di ricalcolo contributivo), e seguire delle regole precise per pagare l’onere di riscatto. La quota di riscatto necessaria al perfezionamento del requisito minimo per il ricalcolo contributivo va versata tutta in una volta. La parte restante, invece, si può pagare a rate. Tanto per fare un esempio, il caso di un soggetto non iscritto al 31 dicembre 1995 che alla data della domanda ha solo 14 anni di contribuzione.
Riscatto per il contributivo: esempi di calcolo
Importo da versare in unica soluzione: 1 mese (calcolato con riserva matematica), pari a 500 euro. Altri 11 mesi (determinati con calcolo a percentuale/agevolato), pari 4563 (19mila 500 diviso 47 moltiplicato per 11). Il totale della prima rata è pari a 5mila 63 euro. L’importo da suddividere in 119 rate, invece, è pari a 14mila 937 euro (20.000,00 – 5.063,00).
Come si effettuano i versamenti
La prima rata si versa con modello F24 entro 90 giorni dal provvedimento con cui l’INPS approva la domanda. Il mancato pagamento di questa rata viene considerata una rinuncia alla domanda di riscatto, che quindi non avrà effetto. Il piano di ammortamento partirà solo dopo aver effettuato questo versamento.
Attenzione: per il ricalcolo contributivo è anche necessario non avere 18 anni di contributi versati prima del primo gennaio 1996. Quindi, nel caso in cui il riscatto della laurea facesse superare questa soglia, l’opzione al sistema contributivo non può essere validamente esercitata e l’onere del riscatto sarà determinato con le modalità ordinarie.
Sono ormai abbastanza numerosi, anche fra i medici e gli odontoiatri, i casi in cui, al momento della morte del professionista, il diritto alla pensione a superstiti venga attribuito ad un suo nipote, anche in presenza di genitori viventi.
A partire dal 2027 la Ragioneria reputa possibile un aumento di tre mesi dei requisiti necessari per il pensionamento, sia di vecchiaia sia anticipato
Nel 2027-2028 i requisiti per la pensione dovrebbero aumentare di tre mesi: l’età richiesta per la pensione di vecchiaia passerebbe a 67 anni e 3 mesi
Per i periodi lavorati fino al 31 dicembre 1995 si deve calcolare il 2,5 % per anno d’anzianità contributiva anche per chi ha compiuto 65-66 anni
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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