Canali Minisiti ECM

Filippi (Sin): Per i pazienti con sclerosi multipla oggi diagnosi e terapie più precoci

Neurologia Redazione DottNet | 11/07/2023 08:35

"Tre mesi dall' esordio dei sintomi alla diagnosi, per il controllo della malattia c'è ora una enorme quantità di farmaci"

In Italia sono circa 133mila le persone che soffrono di sclerosi multipla o a placche, malattia neurodegenerativa cronica autoimmune, l’85% dei casi ha una forma a ricadute e remissione. Per questi pazienti la ricerca ha fatto molti passi in avanti. “I progressi più significativi sono stati la capacità di arrivare all'accertamento della malattia precocemente. Basti pensare che attualmente con i nuovi criteri diagnostici in media trascorrono tre mesi di tempo tra l’esordio della Sm e il momento della diagnosi. Tutto questo ci dà la possibilità di prescrivere terapie in modo tempestivo. Sappiamo bene che solo 2/3 anni di differenza nell’uso dello stesso farmaco comporta un’evoluzione a lungo termine della patologia molto differente. Tra i progressi della ricerca da segnalare anche l’enorme quantità di farmaci che abbiamo a disposizione”. Lo afferma Massimo Filippi, direttore Unità Neurologica Servizio Neurofisiologia e Unità di Neuroriabilitazione Irccs San Raffaele Milano, della Società italiana di neurologia (Sin), nella decima puntata della rubrica mensile 'Proteggi il tuo cervello, affidati al neurologo', dedicata alle malattie neurologiche.

Il progetto, nato dalla collaborazione tra la Sin e l'Adnkronos, ha come obiettivo quello di aumentare la conoscenza sulle patologie neurologiche e sulla figura del neurologo, ma anche e soprattutto sensibilizzare la popolazione ad affidarsi alle cure di questo specialista nel momento in cui compaiono i primi sintomi.

La sclerosi multipla, che interessa soprattutto le donne, si manifesta in genere con disturbi visivi, quali il calo improvviso della vista anche ad un solo occhio, sdoppiamento e movimenti oculari non controllabili, disturbi della sensibilità cutanea e al tatto presenti nelle gambe, braccia, tronco o volto, fatica fisica e mentale anche a riposo, diminuzione della forza muscolare. Il tutto associato anche a bruciore e dolore. Questi sintomi – secondo gli esperti della Sin - possono manifestarsi singolarmente oppure insieme, anche l’intensità e la loro durata può variare notevolmente a seconda della forma di sclerosi multipla di cui si soffre.

Il perché la sclerosi multipla colpisca più donne rispetto agli uomini, lo spiega lo stesso Filippi, che è anche direttore della Scuola di Specializzazione in Neurologia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele: “si tratta di una malattia autoimmune e come tutte le patologie autoimmuni interessa in particolare il sesso femminile, con un rapporto di 2-3 a 1 a favore delle donne”. Infine, se si tratti di una patologia trasmissibile, il neurologo chiarisce: “Sebbene abbia una componente di predisposizione genetica e ci sia qualche rischio in più per i parenti di primo grado dei pazienti affetti da Sm, la sclerosi multipla non è una malattia trasmissibile”.

Commenti

I Correlati

Il finanziamento per progetti di Ricerca su prevenzione e fasi precoci della malattia di Alzheimer ed uno studio basato su tecniche di arte-terapia nel trattamento di persone affette da Alzheimer o Disturbo Cognitivo Lieve

Un’indagine di IQVIA Italia, leader mondiale nei dati sanitari e farmaceutici, fotografa lo scenario attuale italiano sulla malattia del Parkinson

L’approvazione Europea è supportata dai risultati dello studio clinico di Fase 3 SELECT GCA che ha dimostrato che i pazienti trattati con upadacitinib hanno raggiunto l’endpoint primario della remissione sostenuta e importanti endpoint secondari

Concluso a Parma il XXIV Congresso Nazionale della SIRN: crescono le adesioni e la multiprofessionalità

Ti potrebbero interessare

Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata

Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori

Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione

All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti

Ultime News

Più letti