"I traumi più diffusi sono la rottura dei polsi, perché il primo gesto, cadendo, è quello di proteggersi con le mani"
"Troppi traumi in monopattino". Servono misure di contrasto come, ad esempio, "il divieto di utilizzo dopo i 60 anni", perché le persone che hanno qualche anno di più "non possono avere la giusta stabilità alla guida". Così Andrea Costanzo, presidente della Società italiana di traumatologia della strada (Socitras), commentando all'Adnkronos Salute il fenomeno d''utilizzo dei monopattini nelle città e la scelta della Francia che va verso il divieto di noleggio nelle aree urbane, proprio per ridurre i rischi di incidente.
I traumi più diffusi 'da monopattino', ricorda l'esperto, sono "la rottura dei polsi, perché il primo gesto, cadendo, è quello di proteggersi con le mani".
"In bicicletta - ricorda Costanzo - si impara ad andare da bambini, è un mezzo su cui abbiamo più pratica. Il monopattino è un'esperienza nuova e spesso non si è coscienti che richiede altre abilità. Quindi credo, in particolare, che dovrebbe essere vietato per gli anziani. Quando si sta sul monopattino - precisa - si deve stare in piedi su una base piccola, con i piedi uno dietro l'altro e, spesso, con una distanza minima dal marciapiede. Serve equilibrio, attenzione sulla postura, capacità di evitare rapidamente gli ostacoli e di muovere contemporaneamente i comandi. Il rischio di cadere è alto". Sul piano pratico sarebbero necessarie anche altre misure, "in particolare l'uso limitato alle piste ciclabili o strade dedicate", ma servono anche "luci obbligatorie davanti e dietro a questi mezzi ben visibili, oltre che un'illuminazione su manubri in grado di evidenziare la figura del guidatore".
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