Gualini: "Questa ricerca rappresenta un passo in avanti verso lo sviluppo di un sistema diagnostico non invasivo per valutare sia la salute parodontale sia quella generale del paziente"
In futuro con un test della saliva si potrebbe misurare il livello di gravità della parodontite di un paziente e il successo delle terapie, per prevedere il rischio di recidive e stimare il livello di infiammazione generale dell'organismo (sistemica), quindi potenzialmente anche il rischio di altre malattie: è la promessa che arriva da un lavoro pubblicato sulla rivista Plos One e condotto presso la New York University. "Questa ricerca rappresenta un passo in avanti verso lo sviluppo di un sistema diagnostico non invasivo per valutare sia la salute parodontale sia quella generale del paziente - spiega Giacomo Gualini socio attivo della SIdP, Società Italiana di Parodontologia e Implatologia - ma sono sicuramente necessari ulteriori studi che correlino questi indici salivari all'infiammazione sistemica e anche all'effettivo rischio di recidive della parodontite nel paziente già trattato per la patologia". "Questo studio - prosegue l'esperto SIdP - va di pari passo con ricerche in corso sul fluido presente nelle tasche parodontali (che però è difficile da campionare, molto meno agevole rispetto alla raccolta di un campione di saliva) per meglio capire i meccanismi alla base della malattia parodontale e perimplantare, responsabile del fallimento degli impianti dentali".
"L'infiammazione parodontale non è solo evidente all'esame, ma si riflette nella saliva del paziente", dichiara Angela Kamer del Dipartimento Ashman di Parodontologia e Odontoiatria Implantare presso l'Odontoiatria della NYU e autore senior dello studio. La malattia parodontale (o gengivale) è una condizione infiammatoria cronica che colpisce oltre la metà degli adulti. Segnata da gengive infiammate, che possono sanguinare e perdere adesione con i denti, la malattia parodontale deriva dalla complessa interazione tra uno squilibrio di batteri sani e patogeni sotto il bordo gengivale e la risposta del sistema immunitario. La reazione immune produce alti livelli di citochine - piccole proteine di segnalazione - nelle gengive infiammate, in particolare citochine pro-infiammatorie come IL-8, IL-1β, IL-6 e TNFα. La malattia parodontale è anche associata a condizioni sistemiche come le malattie cardiovascolari, il diabete e l'Alzheimer. Gli scienziati ritengono che l'infiammazione gengivale contribuisca a queste condizioni sia attraverso vie indirette (citochine che aumentano l'infiammazione generale) sia attraverso vie dirette (citochine che raggiungono un organo specifico come il cuore o il cervello), ma lo studio di questo aspetto è difficile a causa della difficoltà di misurare le citochine nel fluido che si trova in profondità nelle tasche parodontale.
"In particolare sarebbe interessante valutare se a seguito della terapia parodontale non chirurgica che porti alla diminuzione del punteggio PISA, anche il punteggio delle citochine salivari si abbassa" - spiega Gualini: in caso contrario potrebbe voler dire che il trattamento non ha avuto il risultato sperato; ma potrebbe anche sottendere un problema a livello sistemico meritevole di altri accertamenti diagnostici, funzionando da campanello da allarme per patologie anche lontano dalla bocca. Ovviamente - precisa Gualini - si tratta in questa fase di speculazioni, mancano le evidenze scientifiche". Sarà altresì interessante valutare se il test della saliva possa avere un valore prognostico sul rischio di possibili recidive della parodontite, conclude l'esperto SIdP.
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