Si modifica il microbioma con possibili ripercussioni sulle segnalazioni nervose dall'intestino al cervello (attraverso il nervo vago) o con l'aumento della produzione di tossine intestinali
Fare uso regolare di lassativi è risultato collegato a un rischio del 50% maggiore di ammalarsi di demenza ed i lassativi che funzionano per osmosi (cioè assorbendo acqua nell'intestino) sono risultati associati a un rischio ancora più elevato. È quanto emerge da un lavoro pubblicato sulla rivista Neurology. Lo studio non dimostra che i lassativi causino la demenza, sottolineano gli autori dell'Accademia Cinese delle Scienze di Guangdong, "tuttavia, l'uso regolare di lassativi può modificare il microbioma dell'intestino, con possibili ripercussioni sulle segnalazioni nervose dall'intestino al cervello (attraverso il nervo vago) o con l'aumento della produzione di tossine intestinali che possono influire sul cervello".
"La stitichezza e l'uso di lassativi sono comuni tra gli adulti di mezza età e anziani", rileva l'autore principale Feng Sha, dell'Istituto di Tecnologia Avanzata di Shenzhen presso l'Accademia.
Nell'arco di una media di 10 anni, 218 delle persone che facevano uso regolare di lassativi, ovvero l'1,3%, hanno sviluppato la demenza. Tra coloro che non facevano uso regolare di lassativi, 1.969 persone, pari allo 0,4%, hanno sviluppato la demenza. Ciò significa che le persone che facevano uso regolare di lassativi avevano un rischio di demenza globale maggiore del 51% rispetto a quelle che non ne facevano uso regolare. Il rischio di demenza aumentava anche con il numero di diversi lassativi utilizzati. Per le persone che utilizzavano un solo tipo di lassativo, il rischio aumentava del 28%, mentre aumentava del 90% per le persone che assumevano due o più tipi di lassativi. Tra le persone che utilizzano un solo tipo di lassativo, quelle che assumono lassativi osmotici presentano un rischio maggiore, con un aumento del 64% rispetto a coloro che non ne fanno uso.
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