L'Italia sulla fiducia è al 66%, subito dopo la Francia (73%), ma prima di Spagna (61%), Usa (60%) e Canada (50%)
Oltre la metà degli italiani, il 57%, ha utilizzato l'omeopatia nel corso della vita e si dichiara soddisfatto nell'81% dei casi. I connazionali conoscono l'omeopatia e ne riconoscono il ruolo all'interno della medicina moderna: il 66% ha fiducia della disciplina e il 77% la ritiene complementare alla medicina convenzionale. Sono alcuni dei risultati dell'indagine 'Omeopatia: conoscenza e utilizzo in Italia', condotta a ottobre 2022 per Boiron da Harris Interactive, società di indagini di mercato a livello internazionale. I dati sono stati presentati oggi nel corso di un evento online.
"Quanto emerge dall'indagine - commenta Silvia Nencioni, amministratrice delegata e presidente di Boiron Italia - conferma un'evidenza che riscontriamo quotidianamente: sono molti gli italiani che scelgono di affidarsi all'omeopatia, una terapia umana, rispettosa dell'individuo e sicura, per trattare problemi di salute o per migliorare la qualità di vita in alcune specifiche circostanze.
La survey, condotta in 5 Paesi (Italia, Francia, Spagna, Usa e Canada), mostra che "quasi 7 connazionali su 10 hanno una fiducia incondizionata sull'omeopatia; solo uno su 10 non si fida. L'Italia sulla fiducia è al 66%, subito dopo la Francia (73%), ma prima di Spagna (61%), Usa (60%) e Canada (50%) - sottolinea nel suo intervento Andrea Ladina, direttore marketing Boiron Italia - E' quindi una soluzione terapeutica apprezzata e non di nicchia. Sono numeri improntanti e per il futuro c'è la propensione a continuare l'utilizzo, mantenendo come riferimento i professionisti della salute, medico e farmacista".
Il questionario segnala inoltre che, per raggiungere un buon livello di consapevolezza, è ancora necessario fare corretta informazione: se l'86% degli italiani dichiara di conoscere l'omeopatia, infatti, solo il 26% sarebbe in grado di parlarne e spiegarla nel modo corretto. "I dati evidenziano il bisogno di una maggiore comunicazione sull'omeopatia, importante affinché ci sia consapevolezza e quindi aderenza alla terapia - afferma Bruno Galeazzi, presidente Fiamo (Federazione italiana associazioni e omeopati italiani) - Oggi i pazienti sono molto più informati e consapevoli rispetto al passato; per questo ritengo sia doveroso, da parte del professionista della salute, trovare il giusto approccio per informarli in modo adeguato. Noi, come omeopati italiani, assieme alle altre associazioni che rappresentano questa categoria, stiamo lavorando insieme sulla comunicazione dell'omeopatia, per renderla comprensibile e accessibile a molte più persone".
Il sondaggio rileva che 6 italiani su 10 pensano di ricorrere all'omeopatia in futuro. Tale scelta si basa su vari punti di forza riconosciuti ai medicinali omeopatici, tra i quali si ricordano il fatto che sono naturali e quindi senza rischio di effetti collaterali (57%), che consentono di non utilizzare farmaci chimici (45%), che rappresentano un trattamento efficace (26%) e un'alternativa migliore per la propria salute (24%). Tra coloro che ne ipotizzano l'utilizzo in futuro - si legge tra i risultati dell'indagine - il 45% afferma che si rivolgerebbe prima a un medico omeopata o a un medico generico, mentre il 40% chiederebbe direttamente al proprio farmacista. E' infatti emerso che il 72% degli italiani riconosce la farmacia come il luogo più adatto per l'acquisto dei medicinali omeopatici. Infine, il 38% degli italiani vorrebbe che l'omeopatia fosse proposta più spesso dagli specialisti della salute e circa il 40% vorrebbe associare l'omeopatia alle terapie convenzionali.
Realizzata con l'obiettivo di misurare la consapevolezza, la fiducia e l'utilizzo delle varie opzioni terapeutiche, ma anche per comprendere il posto che l'omeopatia ricopre all'interno della medicina moderna e valutare quale potrebbe essere la sua percezione e il suo ruolo in futuro, l'indagine Harris Interactive per Boiron è stata condotta in Italia su un campione di 1.066 persone, rappresentativo della popolazione di età pari o superiore a 18 anni.
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